Fatti di cronaca recenti e non, giorno dopo giorno, ci portano alle domande “siamo a rischio attentati?” “l’Italia è obiettivo strategico?”Se ne parla ovunque da oltre un anno.
Le nostre città si sono adeguate, chiunque constata che negli ultimi mesi le strade, le piazze ed i punti di ritrovo delle città sono costantemente presidiati dall’Esercito o dalla Polizia. Anche nelle stazioni ferroviarie nei porti e ne li aeroporti è aumentato il livello di controlli.
Charlie Hebdo, Bardo, Bataclan, Dacca e poi Nizza: una lunga striscia di sangue che ferisce l’Europa.
E’ sangue e violenza su cittadini inermi: è il terrorismo.
L’Italia è pronta ad affrontare la banalità del male: rafforzati i dispositivi di sorveglianza anche senza particolari eventi in corso, sorveglianza alta anche nelle spiagge così come nelle località balneari, autostrade, caselli e stazioni di servizio, centri commerciali, arene estive, così dice il Ministro.
Da una settimana sono state potenziate le squadre Uopi (unità operative di pronto intervento) della Polizia e le Api (Aliquote di primo intervento) e le Sos (Squadre operative di soccorso) dei Carabinieri. Donne e uomini equipaggiati di armi e veicoli pesanti sono pronti ad intervenire.
I controlli sono aumentati ulteriormente dopo i fatti di Nizza ma nel Paese lo stato di preallarme ormai è costante. Il Ministro Alfano avrebbe dichiarato qualche giorno fa in una intervista ad un noto quotidiano nazionale “abbiamo introdotto una novità: ‘invito a tutti gli agenti a portare l’arma di ordinanza anche fuori dagli incarichi specifici e dall’orario di servizio, sollecitando alla vigilanza sempre”.
Non solo, sempre per la sicurezza del Paese, Alfano avrebbe dichiarato di avere in mente una sorta di Daspo che tenga lontano dalle città i criminali con precedenti pericolosi. Sappiamo tutti che il “nemico” in questo momento pare essere l’Islam, fede religiosa a cui i tanti miliziani del Daesh sarebbero fedeli ma il Ministro dichiara “stiamo lavorando per creare un nuovo modello di imam, che possiamo definire un ‘imam italiano’. Nelle moschee vogliamo che a predicare siano imam formatisi alla cultura italiana e consapevoli delle nostre regole giuridiche” per arrivare ad “un Islam riconosciuto, con diritti e doveri”.
Ci sarebbero molti aspetti da chiarire per questo piano di sicurezza pensato dal Ministro degli Interni, Angelino Alfano, studiato forse per mantenere “prudenza ed equilibrio”, evitando allarmismi ma aumentando lo standard di sicurezza.
“In realtà, cosa che forse sfugge al ministro Alfano è che l’attuale normativa prevede comunque agenti armati anche fuori servizio”, sottolinea Giulio Catuogno segretario generale Coisp Napoli, “difficile”, prosegue “che questa sia una novità infatti gli operatori delle forze dell’ordine devono sempre vigilare, 24 ore su 24”
“Nessuna novità dunque se non fosse che portare l’arma d’ordinanza ovunque può venire difficile specie se, come nel caso della spiaggia, ci si scontra con la salsedine , con la sabbia.
Il Ministro potrebbe ricordare che le pistole d’ordinanza, quelle oggi date in dotazione ai colleghi della Polizia di Stato, sono sì robuste ed affidabili ma hanno anche dimensioni importanti e, quindi sono dissimulabili con una certa difficoltà sotto l’abbigliamento estivo.”
Il segretario generale COISP Napoli sottolinea “il Ministro se volesse fare qualcosa per la sicurezza generale dovrebbe cambiare le normative,bisognerebbe per prima distribuire nuovi giubbotti antiproiettile, possibilmente migliorare la formazione del personale, incrementando le ore di esercitazione e non solo. Sopratutto ci sarebbe necessità di un incentivo economico retributivo.”