Tutta Italia, Palermo in particolare, ricorda oggi Paolo Borsellino, a 24 anni dalla strage di via D’Amelio in cui la mafia uccise il giudice insieme agli uomini della scorta. E ancora 24anni dopo la strage, lo Stato non ha fatto giustizia, ma ha imbastito processi su processi.
Dopo più di dieci processi, infatti, la verità su quell’eccidio è ancora lontana. Una lunga serie di depistaggi, una revisione, condanne definitive nei confronti di gente rivelatasi poi innocente, hanno infatti intorbidito il percorso di ricerca dei responsabili, ed oggi il nuovo corso giudiziario è ispirato dalle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza.
In tutti questi anni trascorsi c’è solo una verità, ovvero che il magistrato ammazzato dalla mafia è un martire senza giustizia da quel lontano 19 luglio 1992, quando a Palermo un’autobomba esplose in via D’Amelio, uccidendo il giudice Paolo Borsellino, e i 5 agenti di scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Un attentato che giunse poco meno di due mesi dopo l’altro grande agguato costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e ai tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Proprio nella giornata di oggi, a partire dalle 9, saranno tanti gli appuntamenti organizzati nel capoluogo siciliano per ricordare quelle vittime immolate nella lotta alla criminalità organizzata: come, le attività del centro studi “Paolo Borsellino” e la Direzione generale per lo studente del ministero dell’Istruzione, che intratterranno i più piccoli con laboratori e giochi; vi sarà alla caserma della polizia Lungaro, la deposizione di una corona di fiori dal parte del capo della Polizia in occasione dell’anniversario della strage, un convegno per ricordare la figura di Paolo Borsellino organizzato dal’Anm e dalla Commissione parlamentare antimafia, in cui Partecipano Rosy Bindi, Gioacchino Natoli, Franco Roberti e Roberto Scarpinato e il segretario generale dell’Anm Francesco Minisci.
Poi, a partire dalle 15, sul palco di via D’Amelio gli interventi organizzati dalle Agende rosse, con il magistrato Leonardo Guarnotta, Giuseppe Costanza (superstite della strage di Capaci), Antonio Vullo (autista di Paolo Borsellino, sopravvissuto alla strage) e Giuseppe Giordano (già ispettore Dia). A seguire gli interventi di esponenti della società civile. Proseguendo la giornata poi con una biciclettata che partirà da via D’Amelio fino a via della Vetriera, dove ha sede la “casa di Paolo Borsellino” il centro di aggregazione a cui ha lavorato il fratello del giudice, mentre al ritorno la proiezione del film “Era d’estate” di Fiorella Infascelli.
Alle 20.30 da piazza Vittorio Veneto partirà la tradizionale fiaccolata promossa da “Comunità ’92” (coordinamento che unisce le varie anime della destra siciliana) e “Forum XIX Luglio” e che si concluderà in via D’Amelio, con alcuni rappresentanti dei Comuni di Palermo, Vittoria e Caltagirone incentrata sul tema “Esempi non parole”.
Nonostante la verità sia ancora lontana, a distanza di più di vent’anni, il ricordo di Paolo Borsellino rimane ancora vivo e indelebile nel cuore degli italiani. Un magistrato italiano che, fino alla fine, ha lottato contro la mafia pagando con la vita la sua battaglia, finita il 19 luglio 1992.