La città di Messina è ufficialmente in stato d’emergenza rifiuti. Lo ha dichiarato Messinambiente proprio ieri, giornata in cui direttore tecnico della società, Roberto Lisi, si è recato in Prefettura per comunicare a palazzo del Governo che l’azienda non può smaltire tutta l’ immondizia prodotta quotidianamente dal capoluogo.
Ammontano a ben 500 le tonnellate di immondizia in città e nella provincia: Messina, Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. Così, è stata emanata una nuova ordinanza d’urgenza in data 14 luglio, anche se è stata pubblicata solo ieri; rimodula le quantità che i Comuni possono smaltire in discarica e fornisce nuove indicazioni alle discariche e agli impianti siciliani. La firma è sempre quella del presidente della Regione Rosario Crocetta, che nell’ultimo mese sta gestendo il disastro rifiuti a suon di provvedimenti straordinari, decreti e ordinanze che stanno mandando in tilt la gestione nell’intera isola; infatti l’emergenza non è circoscritta solo nel messinese, bensì si aggiungono all’emergenza anche Bagheria, Marsala, Carini, e Porto Empedocle.
Messina aspettava urgentemente questo nuovo provvedimento che doveva rivedere le quantità che la città può scaricare a Motta S. Anastasia. Invece, purtroppo, nulla è cambiato, perché, nonostante le rassicurazioni verbali che fino a due giorni erano arrivate da Palermo, per la città dello Stretto non ci sono state novità positive. Crocetta ha confermato la riduzione da 289,6 a 261 tonnellate da scarica a Motta; nello specifico tonnellate giornaliere che Messinambiente non potrà mettere sui mezzi per raggiungere la discarica, tonnellate che dunque, inevitabilmente resteranno a terra, per strada, attorno ai cassonetti, perché la società non ha materialmente modo per far fronte a questa riduzione.
La nuova ordinanza continua dunque a creare disagi a Messina: “Il suo è un atto provocatorio — attacca l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, riferendosi al governatore della regione Sicilia Rosario Crocetta — ci autorizza a conferire 260 tonnellate di rifiuti al giorno nella discarica di Motta Sant’Anastasia. Peccato che noi ne produciamo 285, così già in questi giorni si sono accumulate 100 tonnellate di spazzatura in strada“.
Stessa medesima situazione a Barcellona Pozzo di Gotto e a Milazzo: i due Comuni hanno avuto un’autorizzazione a conferire 55 tonnellate di rifiuti, ma ne producono almeno 10 in più. Un disastro, insomma, che rende impossibile risolvere nell’immediato l’emergenza.