La problematica relativa ai migranti non è una questione soltanto locale, si tratta piuttosto di un vero e proprio dramma internazionale, che ha le proprie radici nei conflitti e nelle estreme povertà di tanti Paesi di Medio Oriente e Africa, e che ha ricadute in Europa, visto che i profughi scelgono proprio il continente europeo alla ricerca di una nuova vita.
I dati parlano chiaro: hanno perso la vita quasi 3 mila persone nei primi sei mesi dell’anno mentre cercavano di raggiungere l’Europa. Lo stima l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) secondo cui, fino al 6 luglio scorso, gli arrivi in Europa sono stati 230.885, soprattutto in Italia (70.978) e Grecia (158.527). I morti sono stati 2.920, oltre mille in più dei 1.838 dello stesso periodo 2015. Il principale paese di partenza è la Libia, seguita dall’Egitto. La maggior parte dei soccorsi sono stati nel Canale di Sicilia.
Ma come sopra anticipato, il problema non è localizzabile solo in una determinata area del nostro Paese, basti pensare che nella Capitale l’emergenza migranti si fa sempre più grave, specie in Via Cupa, zona Tiburtina, dove la situazione igienica e sanitaria è assai precaria. Gli attivisti che gestivano il Baobab, chiuso tra mille polemiche dal Comune di Roma, hanno allestito un campo di fortuna per accogliere i migranti che giungono in città e non hanno un tetto. La tendopoli ospita attualmente 400 migranti, in attesa che sia trovata loro una sistemazione migliore in centri adeguati.
E se una parte di Roma risulta fuori controllo, anche a Milano si moltiplicano gli accampamenti di fortuna. Da circa un mese infatti trenta migranti vivono sotto i cavalcavia della tangenziale est, in condizioni a dir poco precarie, circondati da cumuli di spazzatura. Ma come spesso accade, nessuno sembra accorgersi della loro presenza.
A tal proposito, l’Unione europea prova a gestire l’emergenza migranti, e lo fa mediante un progetto di legge con un obiettivo ben preciso: creare un sistema “semi-standardizzato” di gestione dei richiedenti asilo. Se il sistema verrà adottato, le domande degli extra comunitari potranno essere gestite in modo uniforme da tutti gli Stati membri. Il piano – di cui è già pronta la prima bozza preparata dalla Commissione Ue – consentirà di traferire i migranti entrati illegalmente in Europa verso Paesi terzi disposti ad accoglierli, rendendo più facili le espulsioni degli irregolari.
“Queste modifiche creeranno un sistema di procedure di asilo comuni e garantiranno che tutti i richiedenti asilo siano trattati in modo appropriato“, ha aggiunto Dimitris Avramopoulos, commissario Ue all’Immigrazione. Nella forma definitiva, la legge prenderà la forma di un regolamento, vale a dire dello strumento legislativo più stringente e rapidamente applicabile tra tutti quelli che l’Europa può emettere.
Nell’attesa però, ricordiamo che migliaia di uomini, donne e bambini restano abbandonati a se stessi, in condizioni precarie.