Pasquale Scotti, l’ex braccio destro di una delle figure più autorevoli della storia della camorra, Raffaele Cutolo, soprannominato “il professore”, ha deciso di rispondere alle domande dei magistrati della Dda di Napoli.
Una svolta storica e cruciale, giunta dopo 31 anni di latitanza e l’estradizione in Italia dal Brasile. I magistrati si attendono rivelazioni importanti su casi che presentano ancora misteri irrisolti, come il rapimento Cirillo e sulla trattativa tra Stato e Brigate Rosse con la mediazione della camorra, o il delitto Ammaturo.
Raffaele Cutolo fu un indiscusso protagonista della scena camorristica degli anni ’80 e ’90: partito dalle campagne dell’entroterra vesuviano, “’o professore” seppe estendere le grinfie del suo potere fino a Napoli.
Durante la giornata di ieri, un altro clan di spessore deve fare i conti con le rivelazioni che un altro pentito di lusso si appresta a sviscerare.
Dopo Massimiliano Caterino, infatti, un altro storico luogotenente dell’ex boss dei Casalesi, Michele Zagaria, detto “capa storta”, ha scelto di diventare collaboratore di giustizia: si tratta di Michele Barone.
La collaborazione di Barone potrebbe aprire agli inquirenti della Procura della Repubblica di Napoli importanti scenari sui rapporti tra mafia casalese, politica e imprenditoria. Oggi, nell’ambito di un’udienza del processo Medea, che la scorsa settimana ha visto la condanna di due imprenditori legati alla fazione Zagaria del clan del cemento – Luciano Licenza e Bartolomeo Piccolo – il pm Maurizio Giordano ha illustrato un primo verbale di dichiarazioni del neo pentito. I parenti di Michele Barone, recluso al 41bis, sono stati trasferiti in nuove località protette.
Due pentimenti illustri che potrebbero far tremare le fondamenta di due organizzazioni criminali che hanno profondamente segnato e insanguinato l’anima della Campania, ma che, soprattutto, sottolineano come e quanto la camorra sappia puntualmente rivelarsi una strada che sfocia nella solita biforcazione: o carcere o morte.
Il pentimento, il desiderio di “passare dalla parte dei giusti e della giustizia”, può accorciare un tratto della prima strada, ma no, non può riscattare le sciagure di una vita e di un destino ormai compromessi in maniera irreversibile.