Venti anni fa nascevano i primi videogiochi per GameBoy della famosa saga che ha conquistato il cuore delle generazioni di giovani, e non, di tutto il mondo: i Pokémon.
L’idea di queste creaturine dalle abilità straordinarie nasce in Giappone dall’informatico Satoshi Tajiri, fondatore della software house Game Freak. “Ho immaginato veri e propri esseri viventi che si muovevano avanti e indietro lungo il cavo” dichiarò l’informatico all’uscita del gioco, spiegando come l’idea fosse nata dall’immagine degli insetti che si muovevano lungo il cavo della console. Il gioco venne infatti concepito partendo dall’abitudine dei bambini giapponesi di giocare collezionando insetti, particolarmente cara a Satoshi che fu a tal punto appassionato alla caccia dei piccoli esserini che i coetani lo soprannominarono “Dr. Bug” (Dottor Insetto). Il nome originale del gioco era inizialmente “Pocket Monsters”, letteralmente traducibile come “Mostri tascabili”, poi contratto per praticità in “Pokémon”. Attualmente il titolo è al secondo posto dei giochi più venduti, con 275 milioni di copie distribuite in tutto il mondo. Dal videogioco sono stati tratti poi una serie di anime, film e un gioco di carte collezionabili, che hanno contribuito a diffondere la fama dei pokèmon.
Dal 1996, anno di uscita di Pokémon Rosso e Verde (quest’ultimo distribuito solo in Giappone) e poi successivamente Blu, per terminare con Giallo (1998), si sono susseguite sei generazioni di Pokémon:
– Nel 1999 abbiamo la seconda generazione: Pokémon Oro e Argento, seguito nel 2000 da Cristallo ;
– La terza generazione è del 2002 con Rubino e Zaffiro, e nel 2004 con Smeraldo. Si aggiungono i remake Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia;
– Nel 2006 la quarta generazione, Diamante e Perla, con Platino del 2008, più i remake Oro HeartGold e Argento SoulSilver del 2009;
– Nel 2010 è la volta della quinta generazione con Versione Nera e Versione Bianca,
– La sesta generazione è del 2013 con Pokémon X e Y, seguito nel 2014 dai remake Rubino Omega e Zaffiro Alpha .
La settima generazione, Sole e Luna, è stata annunciata a febbraio del 2016 e l’uscita è prevista in Europa a partire dal 23 novembre.
Intanto è stato sviluppato quest’anno una versione pokémon per iOS e Android dalla casa Niantic in collaborazione con la Game Freak, che molti avranno già avuto occasione di vedere in giro per il web. Stiamo parlando di Pokémon Go: l’app che sta spopolando negli ultimi giorni tra tutti gli appassionati e che prevede l’interazione dell’utente col mondo reale. Pokémon Go utilizza la realtà aumentata e il sistema GPS per fare in modo che i giocatori debbano muoversi lungo le strade alla ricerca di Pokémon da catturare. Il gioco, ancora in fase Beta, è stato rilasciato in Giappone, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, mentre la versione finale sarà rilasciata ufficialmente a luglio. La curiosità di molti giocatori è stata però troppo forte, e molti sono stati coloro che lo hanno scaricato sul proprio dispositivo, a proprio rischio e pericolo, mediante il file APK sulla rete. Il successo riscontrato è stato notevole, tanto che le azioni della Nintendo sono schizzate di valore sul mercato azionario e secondo alcune analisi di SimiliarWeb il tempo medio trascorso quotidianamente con il gioco è superiore a quello di app del calibro di WhatsApp, Instagram, Snapchat e Facebook Messenger.
In Australia il successo del gioco ha portato anche ad alcuni disordini nella stazione di polizia di Darwin, segnalata come un punto di riferimento sull’app, e che è stata invasa da aspiranti giovani allenatori, spingendo gli agenti a pubblicare un annuncio su Facebook:
Per tutti gli allenatori di Pokémon: sappiamo che la stazione di Darwin è un Pokéstop, vi invitiamo però a non entrare nei nostri uffici per ottenere PokéBall. È inoltre una buona idea guardare dove camminate, alzando lo sguardo dal vostro smartphone e guardando in entrambe le direzioni prima di attraversare la strada. Quel Sandshrew non andrà da nessun parte. State attenti e acchiappateli tutti!
Insomma una notizia che fa quasi sorridere e fa capire quanto Pokémon Go sia apprezzato dagli utenti. Più preoccupante, invece, è la vicenda accaduta nel Missouri, dove l’app è stata utilizzata per rapinare alcuni giocatori: un gruppo di ragazzi, fra i 17 e i 18 anni, avrebbe infatti sfruttato i luoghi di interesse segnalati come pokéstop dall’app per preparare agguati ai giocatori che vi si recavano, minacciandoli con una pistola.