Dietro ogni vittima di una malattia, dietro ogni vittima di un abuso o di una violenza, dietro ogni vittima di un omicidio e di una morte prematura, si nasconde il dolore incolmabile di una madre.
Una madre che soffre a causa di un mondo in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato, che sente tutto il peso delle ingiustizie e delle sopraffazioni che hanno travolto i loro figli che hanno visto crescere ed hanno allevato con amore per vederseli poi strappare via da una misteriosa forza avversa che molti chiamano “sfortuna” o “incidente”.
Donne coraggiose che troppo spesso si ritrovano a dover lottare per avere un briciolo di giustizia e con una dignità straordinaria e il dolore nel cuore si ritrovano a denunciare situazioni che avrebbero preferito non dover mai conoscere. Madri che ogni giorno si alzano per combattere e trovano in queste denunce un modo per portare avanti la memoria dei loro sempiterni bambini affinché possano avere anche dall’altra parte della vita la pace che meritano.
Questo è il caso di Paola Deffendi che ancora lotta per conoscere la verità sulla morte del figlio Giulio Regeni, barbaramente ucciso in Egitto, tanto che solo la punta del naso è stata riconoscibile agli occhi della madre.
È il caso di Piera maggio che ancora non si è arresa alla scomparsa della figlia Denise, sparita nel settembre del 2004 e mai ritrovata.
È il caso di Domenica Guardato, la madre di Fortuna, che non ha mai accettato l’ipotesi che la figlia fosse precipitata dall’ottavo piano per un incidente.
È il caso di Rita Poggi che solo dopo 8 anniè riuscita ad avere giustizia per la morte della figlia Chiara, uccisa a colpi di un’arma contundente mai identificata.
È il caso di Concetta Serrano che ha lottato per la verità sulla morte della figlia Sarah Scazzi.
È il caso delle madri della terra dei fuochi, donne che hanno perso i loro figli per via di tumori gravi, ma hanno trovato la forza di scendere in campo a denunciare le ecomafie.
È il caso di tutte le madri che sono unite dallo stesso dolore, ma che cercano di alzarsi ogni giorno e andare avanti per non dimenticare.