Vivere in una città come Portici vuol dire essere catturati dalla pulizia delle strade e dagli edifici storici, come le ville e il porto. Analizzandola in tutti i suoi aspetti, si apprende che Portici è la città più densamente popolata d’Italia. Se da un lato, questo dato può sembrare un bene per l’economia del luogo, dall’altro, quando si è tanti in un territorio, le risorse per ogni singola persona diminuiscono, aumenta lo smog e il lavoro, come in tutta Italia, scarseggia.
Vedendola in maniera positiva, Portici è una città che non invecchia, ma che ringiovanisce ed è protagonista di una notevole crescita demografica.
E’evidente, però, anche un’altra cosa: molte strade sono mal ridotte e non sono al centro delle attenzioni di chi amministra il comune. Negli ultimi mesi, tuttavia, molte strade stanno subendo cambiamenti, anche se i tempi sono lunghi, provocando molti disagi alla normale vita dei cittadini.
La questione potrebbe essere risolta assumendo più operai o concentrandosi per un certo periodo su un determinato luogo, evitando di aprire più cantieri contemporaneamente.
Uno dei problemi più difficili da risolvere, invece, anche a Portici, è quello della camorra.
Da più di 300 anni questo fenomeno uccide la nostra terra e impedisce la formazione di un popolo civile e capace di amarsi.
Nel 2010, proprio da Portici, insorse un’acuta risposta alla criminalità: una cittadina porticese, Teresa Buonocore trovò il coraggio, quel coraggio che solo una mamma può avere, per testimoniare contro l’uomo che abusava della figlia di appena 8 anni. In seguito, la donna fu uccisa proprio per aver avuto la forza di liberare la figlia da questo dramma.
Questa è solo una delle tante testimonianze del fatto che esistono criminali spietati, pronti a uccidere sempre più persone, seppur consapevoli di non essere nel giusto.
La criminalità: un problema di chi amministra, m che sa riversarsi sulle vite di tutti i cittadini.
Pertanto, appare sempre più chiaro che è tutta la comunità che deve impegnarsi per mettere la parola “fine” all’” impero del male”.
Eleonora Cozzolino