Il 5 marzo 2016 il FISU (Federazione Internazionale Sport Universitari) ha assegnato, durante una cerimonia ufficiale a Bruxelles, la XXX Universiade a Napoli. La manifestazione multidisciplinare, che ha cadenza biennale, sarà ospitata in terra partenopea nel 2019.
La candidatura di Napoli è stata fulminea ed è arrivata dopo la rinuncia di Baku prima e Brasilia successivamente. La kermesse, nonostante abbia nell’Italia il Paese con il maggior numero di edizioni ospitate (10), è ancora poco conosciuta anche se nel resto del mondo è considerata alla stregua di eventi di caratura planetaria come le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. Partecipano tutti gli atleti iscritti in qualsiasi Ateneo.
Per l’edizione napoletana la macchina organizzativa ha previsto l’arrivo tra i soli atleti e staff al seguito di circa 15mila persone, che saranno alloggiati nel Villaggio dei Giovani, progetto da circa 10 milioni di euro, che dovrebbe nascere nell’area ex Nato di Bagnoli. Per la kermesse saranno stanziati circa 270 milioni di euro provenienti da fondi regionali ed europei che serviranno sia alla costruzione ex novo di strutture per l’accoglienza e impianti sportivi all’avanguardia sia per manifestazioni, eventi e rassegne collegate. Subito dopo l’assegnazione il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, ha espresso i suoi ringraziamenti verso nei confronti della FISU e ha annunciato la creazione della “Agenzia per le Universiadi”, che coordinerà le operazioni tramite 5 uffici provinciali. I giochi universitari, oltre al discorso economico, rappresentano un’occasione irripetibile di recupero e rilancio di molti impianti sportivi del territorio, a partire dallo Stadio San Paolo, che dovrà ospitare le gare di atletica e le cerimonie di apertura e chiusura. Ma in generale tutto il territorio regionale sarà impegnato, con le sedi di gara che andranno da Napoli a Salerno, passando per piccole cittadine come San Nicola la Strada e Aversa.
Sarà fondamentale creare coesione e soprattutto un network di competenze e passione sportiva in grado di reggere il peso della competizione e sublimarne il valore, facendo dell’edizione napoletana un esempio da seguire per le città che seguiranno.
Napoli infine, la città più giovane e creativa d’Europa, dovrà dimostrarsi dinamica e aperta, accogliente e moderna. Solo così, con lo sforzo di società civile e istituzioni politiche, riuscirà di nuovo a splendere di luce propria.