Pino Daniele eterno cittadino partenopeo. Arriva la mostra ‘Pino Daniele Alive’ che ricorda il celebre cantautore scomparso, passando in rassegna tutta la sua storia musicale e non solo.
Un museo digitale in cui non saranno ammessi selfie, consentirà di immergersi con discrezione e rispetto nel mondo dell’artista che di fatto ha segnato la storia della musica italiana. A raccontare del progetto organizzato a Napoli è lo stesso figlio del cantante, Alessandro, che sull’esposizione commenta: “Sarà interessante conoscere Pino Daniele anche prima che diventasse Pino Daniele. Una parte del tantissimo materiale selezionato sarà subito visibile nel museo, un’altra parte verrà aggiunta inseguito. Mio padre amava definirsi un musicista che canta”.
La Fondazione Pino Daniele Trust onlus, creata dal figlio della celebrità, in collaborazione con la Fondazione Mediterraneo, mostrerà i percorsi musicali contaminati da jazz, blues e risonanze etniche che hanno caratterizzato la produzione di questo straordinario talento partenopeo. Percorsi inediti, primi provini, foto, video interviste e proiezioni private, strumenti musicali, indurranno i fan a scoprire il lato più intimo di Pino uomo e poi artista.
Il ricordo di Alex mostra tutto l’amore per la musica nutrito da Daniele: “Mio padre studiava anche 4 o 5 ore al giorno. Usava la tecnologia anche se aveva un problema agli occhi e lo infastidiva chi scaricava la musica illegalmente da Internet. Poi ha sempre cercato il confronto con nuove generazioni”.
L’esposizione permanente si trova all’interno del Museo della Pace-MAMT, aperto il 29 giugno scorso nei cinque piani dello storico ex Grand Hotel de Londres in piazza Municipio, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 13. Per visitare i percorsi emozionali in esso contenuti, è necessario esibire un documento d’identità all’ingresso e lasciare il cellulare e qualunque apparecchio fotografico o elettronico.