È un finale poco credibile, che “esalta degli esaltati che già sono abbastanza esaltati”: questo il commento dei giovani che vivono realmente lungo le strade prestate al set di “Gomorra” sul finale della seconda e chiacchieratissima serie.
“Non è che non succede che uno che si “gira” (tradisce il clan per allearsi con un’altra organizzazione o per “mettersi in proprio”) e uccide il boss del clan che lo ha cresciuto, ma che il figlio tradisce il padre per farlo uccidere da quello che gli ha ucciso pure la madre è assurdo, è poco credibile.
È chiaro quello che cercano di far capire: la camorra è distruzione e non è una cosa buona, perché alle fine tutti si ammazzano sempre tra loro.
In questo modo, però, l’effetto che creano è di esaltare ancora di più “i camorristi veri” che si sentono in dovere di “mettere sopra” (emulare) i personaggi della fiction, per dimostrare che loro sono più forti e sanno fare più male.
Allo stesso modo, l’omicidio della figlia dell’Immortale ha scatenato un putiferio tra la gente su facebook: ma dove stavano queste persone che hanno riempito d’insulti a un attore che ha recitato una scena dove ha ucciso per finta quella bambina, quando un pedofilo ha buttato giù dal terrazzo la piccola Fortuna nel parco Verde di Caivano?
Il fatto che le persone decidano di accanirsi su un film e dare importanza a fatti inventati, quando invece si disinteressano della vita reale, dei morti veri che fa la camorra, anche in mezzo a persone innocenti e che non appartengono al sistema è il punto più serio su cui riflettere.
È più facile puntare il dito contro uno schermo che contro un killer vero, disprezzano “Gomorra”, ma continuano a scegliere di viverci dentro, perché alla fine, nella serie non fanno vedere la cosa più importante: la polizia ci mette una notte a smantellare una piazza di spaccio, ma se la gente non collabora, non importa quanto tempo ci vuole, dopo un poco un altro clan o stesso quello che hanno arrestato che si ricompone, ritornano a piazzarsi là. Però, sono sempre le persone che lo scelgono: quelli che guardano la serie dicono “che schifo”, ma quando poi le vedono succedere veramente quelle cose in mezzo alla strada, girano la faccia dall’altra parte.”