Stamani, nello splendido scenario offerto dalla città di Napoli, solare e ridente come non mai, tra lo stupore e l’ammirazione di cittadini e turisti, si è contrapposta la performance dell’artista internazionale Riccardo Matlakas che ha percorso, seguito da decine di fotografi e passanti, il tratto di strada che va da piazza Bellini a piazza Dante avvolto in una gabbia di filo spinato e rose rosse per proporci un tema che ha contenuti tutt’altro che solari e ridenti.
L’artista, affermato e residente all’estero ma nativo del quartiere Scampia di Napoli, sempre molto sensibile alle più dure tematiche sociali, ha realizzato questa performance, denominata Sweet Thron, da un’idea nata in un tour organizzato dal museo della Palestina in Sud Africa. Attraverso la gabbia di filo spinato e rose rosse, Matlakas ha voluto esprimere tutta la sofferenza umana, di quella parte dell’umanità che vive nella guerra, sottoposta a violenze, soprusi, a cui la vita non ha regalato ciò che noi riteniamo sia scontato per il vivere civile, serenità, agio e benessere.
L’artista durante il suo percorso ha spezzato parti di filo spinato che lo avvolgevano e fatto scoppiare dei palloncini, da lui stesso gonfiati in successione e sui quali erano scritte frasi in ricordo delle sofferenze che hanno ispirato l’iniziativa. Durante il cammino Matlakas ha unito i resti di ogni palloncino ad un pezzo di filo e ad una rosa rossa regalando poi le composizioni così ottenute ai passanti, colpiti e ammirati dall’originalità dell’iniziativa.
In questa performance, Riccardo Matlakas ha voluto contrapporre la delicatezza e la bellezza del fiore, quindi della vita e del mondo, con la crudeltà e durezza del filo spinato che realmente gli ha ferito il nudo torace, metafora questa della più profonda sofferenza della più sfortunata parte del genere umano. L’iniziativa nasce nell’ambito dell’Artperformingfestival, organizzato da Gianni Nappa, di cui fa parte il Festival delle performances ed in cui si colloca l’arte del napoletano Riccardo Matlakas e del coreano Gim Gwang Cheol, entrambi impegnati anche in una mostra pittorica bi personale che fino al 18 luglio si terrà a Castel dell’Ovo.