La realtà che supera la finzione, esibendo scene surreali che sottolineano la deriva emotiva dettata da stati d’animo assai confusionari generati da un mix di fattori difficili da delineare.
Ancora una volta, a finire al centro del dibattito è Gomorra, la serie record d’ascolto che seguita ad innescare polemiche e reazioni assai controverse.
A destare scalpore, stavolta, è una scena particolarmente cruda andata in onda nel corso dell’ultima puntata, nell’ambito della quale Malammore, braccio destro del boss Pietro Savastano, uccide la figlia di Ciro l’immortale. Una scena assai cruda che ha innescato una reazione clamorosa da parte del popolo del web che si è scagliato contro Fabio De Caro, l’attore che ha interpretato il ruolo del cinico killer.
Un attore, per l’appunto. Un corpo che interpreta un ruolo, conferendo gesta e voce a un personaggio di fantasia.
Eppure, suo malgrado, l’attore è stato oggetto di insulti e messaggi assai scurrili da parte dei fan della fiction che hanno così espresso la loro indignazione per un “finto omicidio”.
A prescindere dalla surreale e pasticciata associazione di fatti e persone, suggellata da un’acuta e imbarazzante incapacità di scindere realtà e finzione, l’aspetto più disarmante è dato dalla “comoda” capacità di accanirsi al cospetto di “omicidi non reali” per poi restare impassibili al cospetto di realtà parimenti atroci, dove quello che sgorga è sangue vero e ad avere la peggio sono vite “reali”, non personaggi prestati ad un set cinematografico.
Una generazione che pensa di cambiare il mondo attraverso una guerra virtuale combattuta comodamente seduti dietro una tastiera, che emula personaggi grotteschi e si rivela prontamente incapace di sviluppare quel senso critico che potrebbe concorrere a mutare il volto di un’anima identitaria sempre più arida di contenuti, ideali, ideologie e valori.
I camorristi diventano “eroi” e gli attori “mostri”, secondo un principio senza né capo né coda al quale risulta davvero difficile attribuire un senso, un come e un perché.
Un episodio, quest’ultimo, che ancor più sottolinea quanto sia fortemente consolidata nell’immaginario collettivo l’associazione tra personaggi e attori della fiction che, nei casi più estremi, diventa una macabra fusione.
Uno degli attori-simbolo di questa mistificazione ideologica è senza dubbio Salvatore Esposito, alias Genny Savastano che h prontamente preso le parti del collega De Caro pubblicando un duro post attraverso la sua pagina ufficiale di facebook:
“Noi Attori di Gomorra siamo dei professionisti – si legge nel post – ed il fatto che alcune persone confondono il personaggio con l’Artista significa che siamo riusciti a pieno nel nostro compito. Ma sta accadendo una cosa bruttissima che solo in Italia accade ovvero insultare sul personale il mio collega Attore Fabio de Caro per l’atroce atto( di cui non spoilerero’ )che il suo personaggio Malammore ha compiuto nell’ultimo episodio . Chiedo a voi pochi di indignarvi ed urlare si ma contro le persone che tutti i giorni nella vita reale compiono questi atti barbari e rovinano l’immagine della nostra amata terra . Noi siamo Attori e portiamo l’arte che ci scorre nelle vene nel mondo , e dovremmo vantarcene tutti !!! Al pubblico intelligente chiedo di aiutarmi a difendere il nostro lavoro e la nostra vita !! Grazie !!”