• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
giovedì, 30 Ottobre, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Julieta: l’amore fisico è la risposta alla morte

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
1 Giugno, 2016
in Arte & Spettacolo
0
Julieta: l’amore fisico è la risposta alla morte
Share on FacebookShare on Twitter

julieta-posterIl rosso vermiglio, il blu cobalto, la carta da parati anni ’60: questi sono gli elementi con cui Pedro Almodóvar costruisce Julieta, titolo con cui il regista spagnolo si è presentato a Cannes 2016 e che rappresenta il suo ritorno all’universo femminile.

ADVERTISEMENT

Basandosi sui racconti “In fuga” di Alice Munro, torna a esplorare l’universo femminile, cosmo variegato che più volte l’ha ispirato tirando fuori le sue note più splendenti (Tutto su mia madre, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Volver). Julieta è una giovane insegnante che sul treno per Madrid conosce Xoan (Daniel Grao). Un evento sconvolgente unisce i due in una notte di passione dalla quale nasce Antìa. Julieta e Xoan si riuniscono e vivono la loro vita fino alla morte di lui in un tragico incidente in barca. La perdita di una persona cara non unisce madre e figlia, ma le allontana gradualmente fino a quando, al suo diciottesimo compleanno, Antìa abbandona il ritiro cui stava partecipando senza dare nessuna spiegazione alla madre, per poi vivere nel silenzio più totale. Sul treno, la giovane Julieta entra in contatto con i due poli dell’esistenza umana: la morte e la vita.

L’amore fisico è la risposta alla morte. Per Almodóvar il treno è un luogo “significativo e metaforico” ed è sempre lui che dichiara : “La donna non solo dà la vita, ma è più forte nel combattere, gestire, soffrire e godere di tutto ciò che offre la vita”, aggiunge: “Solo il caso è più forte di lei”. Ed è infatti il caso a dividere in due la vita di Julieta. Coincidenze e casualità, la morte che sussegue la vita, che anticipa la morte.

L’esistenza come una ruota che continua a girare senza mai poterla fermare o scendere. Entrare nella vasca da bagno come una venticinquenne e uscirne quarantenne, il tempo che scorre senza accorgersene, i silenzi, la attesa e la rassegnazione. Il dramma lacera la vita di Julieta e la trasfigura, la sua trasformazione è repentina, forse troppo assoluta. Spesso le donne trovano nel loro ruolo di madre la forza per non lasciarsi avvincere dal dolore, invece la Julieta di Almodóvar  naufraga e diventa figlia di sua figlia. Si perdono nei buchi neri della sceneggiatura anche le motivazioni che hanno portato Antía a fuggire. Ed è questa croce e delizia del film: alcune scelte umane, discutibili ed eversive, si spiegano a fatica. Ma a volte è forse impossibile spiegare con parole e ragione. Cristallino, autentico e inattaccabile, è invece il vuoto immenso che vive la protagonista, nell’attesa della figlia scomparsa, piena soltanto di un silenzio assordante. La sua pena è emozionante. “La tua assenza riempie totalmente la mia vita e la distrugge”, scrive Julieta. Il rapporto fra la madre e la propria figlia è lo specchio di quel desiderio di allontanarsi da chi si ama all’apparenza inspiegabile ma, ad uno sguardo più approfondito, unica via di fuga da una vita in grado di portar via improvvisamente le persone a noi care e con loro noi stessi; scappare, allora, sembra essere l’unico modo per evitare quell’opprimente senso di responsabilità capace di far sentire colpevoli per ciò che non si avrebbe mai desiderato accadesse. Il senso di colpa è bastardo, si infila anche laddove la razionalità potrebbe scacciarlo facilmente.

Ed è un legame latente che unisce e separa madre e figlia. “Il senso di colpa, che lei trasmette anche alla figlia, si è insinuato nella sceneggiatura senza che me ne accorgessi”, ha rivelato il regista. Le uniche boccate di ossigeno vengono date dal personaggio di Rossy de Palma, l’anziana domestica di Xoan e Julieta, con le sue frasi secche e i modi spiccioli strappa delle risate al pubblico, ma nello stesso tempo riesce anche a incarnare la figura mitologica delle Parche, pur tenendosi distaccata dalla vita dei due protagonisti sembra sapere quale sarà il destino di entrambi. In questo film, Almodòvar sembra parlare più con se stesso che con il pubblico, affrontando le proprie ossessioni sullo sfondo di una storia che fa delle simbologie il suo asse portante; tutto ciò che accade riporta al mare (Πόντος), una forza primordiale in grado di attrarre e contemporaneamente respingere, proprio come il suo moto ondoso, metafora greca di quel futuro ignoto che riserva novità e pericoli. Un film circolare, privo di una risoluzione univoca, una riflessione sulle tante declinazioni della sofferenza e dell’incertezza con cui le persone affrontano la vita ed il dolore, un campo misterioso, impossibile da decifrare se non nel momento in cui lo si sperimenta.

I dialoghi costruiti con primi piani e campi e controcampi, danno a “Julieta” una dimensione soffocante dove i sensi di colpa taciuti diventano scomodi, nascosti dentro di sé si nutrono dei legami con gli altri, crescono e diventano bestie che fanno allontanare gli uni dagli altri. Insomma, non si può fare a meno di scrivere che senza eccezioni il cinema del cineasta spagnolo, anche in questa fase, continua ad essere uno dei più puri e godibili, dei più complessi e stratificati possibili, una vera e autentica indagine del mondo (e del sesso femminile) da un punto di vista personalissimo comunicata con straordinaria empatia.

ADVERTISEMENT
Prec.

La nostra foto sui social dice molto di noi, più di quanto pensiamo

Succ.

Dal 2 al 5 giugno: GESUALDO EXPONE, La Fiera Del Sud dal XVI Secolo

Può interessarti

Addio a Mimmo Jodice, il fotografo che ha raccontato l’anima di Napoli
Arte & Spettacolo

Addio a Mimmo Jodice, il fotografo che ha raccontato l’anima di Napoli

29 Ottobre, 2025
Mercoledì 31 gennaio: James Senese e Napoli Centrale live recording al teatro Sannazaro
Arte & Spettacolo

VIDEO-Addio a James Senese: il sax che parlava napoletano

29 Ottobre, 2025
VIDEO-“No, grazie, il caffè mi rende nervoso”: la scena cult tra James Senese e Lello Arena
Arte & Spettacolo

VIDEO-“No, grazie, il caffè mi rende nervoso”: la scena cult tra James Senese e Lello Arena

29 Ottobre, 2025
James Senese, il ricordo degli amici: parole d’affetto per il maestro del sax
Arte & Spettacolo

James Senese, il ricordo degli amici: parole d’affetto per il maestro del sax

29 Ottobre, 2025
Anteprima al Metropolitan per “Nino. 18 giorni”: il documentario che racconta Nino D’Angelo
Arte & Spettacolo

Anteprima al Metropolitan per “Nino. 18 giorni”: il documentario che racconta Nino D’Angelo

29 Ottobre, 2025
Dal 7 al 21 Novembre “Art For Women Today”, a Napoli il Festival Internazionale
Arte & Spettacolo

Dal 7 al 21 Novembre “Art For Women Today”, a Napoli il Festival Internazionale

29 Ottobre, 2025
Succ.
Dal 2 al 5 giugno: GESUALDO EXPONE, La Fiera Del Sud dal XVI Secolo

Dal 2 al 5 giugno: GESUALDO EXPONE, La Fiera Del Sud dal XVI Secolo

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

Picchia la moglie in auto mentre guida: 41enne arrestato nel napoletano

Ponticelli, arrestato D’Ambrosio junior: in casa una centrale dello spaccio

di Luciana Esposito
29 Ottobre, 2025
0

Una nuova operazione antidroga è scattata questa mattina, mercoledì 29 ottobre, alle ore 10:30, nel quartiere napoletano di Ponticelli, dove i Carabinieri...

Addio a Mimmo Jodice, il fotografo che ha raccontato l’anima di Napoli

Addio a Mimmo Jodice, il fotografo che ha raccontato l’anima di Napoli

di Redazione Napolitan
29 Ottobre, 2025
0

Si è spento a 91 anni Mimmo Jodice, il grande fotografo napoletano che con la sua arte ha saputo raccontare come...

Il napoletano Nico de Corato completa la sfida “UAE Coast to Coast in Mountain Bike”: da Dubai a Fujairah in un solo giorno

Il napoletano Nico de Corato completa la sfida “UAE Coast to Coast in Mountain Bike”: da Dubai a Fujairah in un solo giorno

di Redazione Napolitan
29 Ottobre, 2025
0

Dopo 6 ore e 30 minuti di pedalata - rispetto alle 8 previste - attraverso gli Emirati Arabi Uniti, l'atleta...

Mercoledì 31 gennaio: James Senese e Napoli Centrale live recording al teatro Sannazaro

VIDEO-Addio a James Senese: il sax che parlava napoletano

di Redazione Napolitan
29 Ottobre, 2025
0

James Senese, il grande sassofonista napoletano, è morto oggi all’età di 80 anni. È deceduto all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?