Favara (Agrigento): Una busta contenente 3 proiettili calibro 9 sarebbe stata recapitata, in questi giorni, all’ex sindaco di Favara, Lorenzo Airò. La busta conteneva inoltre un biglietto con la scritta: “Tu e Mossuto rivolgetevi alle persone giuste“.
Gli oggetti intimidatori sono stati ritrovati davanti al portone di casa, in via Sicilia a Favara, dell’ex sindaco Airò. Un gesto che, in riferimento al biglietto che era contenuto all’interno della busta assieme ai tre proiettili, riguarda anche l’ex assessore comunale Giovanni Mossuto, e che verrebbe ricondotto all’attività che, da qualche anno, entrambi svolgono: ovvero la gestione di una cooperativa “La mano di Francesco” che, nel quartiere del Villaggio Mose’ di Agrigento, si occupa dell’accoglienza di migranti.
Airò e Mossuto, inoltre, si occupano della gestione di altri centri di accoglienza straordinaria (Cas), strutture riservate ai minori non accompagnati e, di recente, si sono aggiudicati sei Sprar che apriranno nella provincia di Agrigento.
«Siamo convinti che c’entra il nostro lavoro con i migranti», ha infatti dichiarato l’ex sindaco, secondo il quale sarebbe la serietà nella conduzione delle attività di accoglienza ad aver infastidito gli autori delle minacce, serietà che avrebbe inciso anche nella selezione dei circa cento dipendenti che operano nella cooperativa.
«In tutti i ruoli abbiamo sempre cercato di mettere personale qualificato – ha continuato Airò – Magari c’è stato qualcuno che pensava di soddisfare la fame di lavoro dando per certa l’assunzione. Per noi quello dei migranti non è un business, ci teniamo a offrire un servizio di qualità e i risultati lo dimostrano».
Ad ogni modo restano ancora sconosciuti i mittenti del messaggio, sulla quale identità gli inquirenti stanno indagando.