Superato lo choc, lungo le strade di Giugliano regna il desiderio di comprendere le motivazioni alla base del raid che ha portato al ferimento di una 37enne lo scorso sabato sera e che ha tutta l’aria di un avvertimento, un’intimidazione.
Un colpo di pistola esploso contro la vetrina del bar Madonna in via San Francesco a Patria e che ha raggiunto la donna al petto, restando conficcato tra il fegato e il polmone.
Sono stati ascoltati i gestori del bar che hanno sin dal primo momento escluso di avere ricevuto minacce o richieste «particolari». Gli inquirenti hanno anche rintracciato e interrogato anche gli avventori che erano all’interno del bar al momento dell’accaduto, ma nessuno ha saputo fornire informazioni utili per le indagini. I carabinieri, ieri mattina, hanno così sequestrato tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza delle varie attività commerciali disseminate lungo la strada. Una serata come tante, un sabato sera qualunque per Elena Berlingieri, 37enne di Giugliano che in quel bar lavora come “ragazza immagine”, una sorta di pr. La donna era nel bar in compagnia di amici quando – secondo il racconto fornito dalla stessa vittima e da altre persone – un’auto si è fermata davanti al locale e l’uomo seduto sul sedile del passeggero avrebbe esploso un solo colpo di pistola.
Elena e altre due ragazze, erano state in compagnia di Nina Moric che, a sua volta, insieme ad alcuni amici, dopo aver cenato in una pizzeria, si era recata nello stesso bar.
Elena e le sue amiche si apprestavano a lasciare il locale quando si è consumata la tragedia che per una pura casualità non si è rivelata fatale per la donna.
La 37enne conduce una vita tranquilla, ha un figlio, ma è in ottimi rapporti con l’ex compagno. Tant’è vero che nessun elemento sembra far vacillare l’ipotesi dell’incidente.
Quel colpo che poteva costarle la vita, non era rivolto a Elena.