È dal 1994 che la ong fondata da Gino Strada persegue un obiettivo: garantire cure mediche gratuite e di alto livello a chi non può permettersele. E promuovere valori di pace e solidarietà tra i popoli.
Sono passati ben ventun’anni dalla nascita di Emergency, durante i quali l’organizzazione è stata al fianco delle vittime di guerre e povertà, opponendosi alla guerra ed alla sua logica di sopraffazione. Vanta la costruzione di ospedali e centri sanitari, cercando di garantire il diritto di cura per tutti i bisognosi: oltre 6 milioni di persone nel mondo sono state curate da Emergency, con cure di alto livello e completamente gratuite, e per molti di loro la E rossa di Emergency significa essere ancora vivi.
Emergency inizia la sua attività nel 1994, con una missione a Kigali, in Ruanda, paese dove era in atto un genocidio tra diverse etnie. Missione dopo missione, 22 anni dopo, in Siera Leone, Emergency ha fronteggiato con un ospedale creato appositamente, l’emergenza ebola.
L’arduo lavoro di Emergency, in questi 22 anni, è stato ampiamente sostenuto da molti; alcuni con donazioni, altri donando il proprio tempo libero, ma tutti condividendone gli obiettivi, e soprattutto non voltandosi dall’altra parte di fronte alla sofferenza di altri esseri umani. Il sostegno e l’impegno di migliaia di persone hanno permesso di scrivere questa storia e di compiere una straordinaria esperienza di medicina ed umanità.
Operatori socio-sanitari di primo ordine, guidati ancora oggi da colui che è stato fin dall’inizio il braccio, la mente e l’anima del grande progetto umanitario: il chirurgo di guerra Gino Strada.
Emergency, fondata il 15 maggio 1994, nasce su iniziativa sua e di una decina di medici che hanno già lavorato in precedenza in contesti bellici nell’ambito della Croce Rossa Internazionale.
Ricorda Strada: “Il 18 luglio 1994 siamo partiti per Kigali, con la nostra esperienza, il sostegno degli amici che avevano voluto credere in questa impresa e 12 milioni di lire. Abbiamo cambiato le nostre vite, per sempre». E non solo le loro”.
Emergency, opera anche in Italia, dove il diritto alla cura è spesso disatteso specie nei confronti dei migranti, degli stranieri e dei poveri che non hanno accesso alle cure. E sono proprio loro gli utenti, quelli più indifesi, di cui Emergency si occupa da anni. Al 31 dicembre del 2014 solo in Italia Emergency ha offerto oltre 165.000 prestazioni.
Il volontariato è componente fondamentale e imprescindibile dell’attività di Emergency. Sul territorio italiano sono attivi circa 4.000 volontari, organizzati in circa 160 gruppi. Il ruolo dei volontari e’ proprio quello di informare e di sensibilizzare l’opinione pubblica nella diffusione di una cultura di pace attraverso la partecipazione a conferenze, incontri nelle scuole, in luoghi di lavoro, e nell’attività di raccolta fondi ovvero banchetti promozionali, organizzazione di eventi ad hoc, presentazione di progetti specifici agli enti locali e tanto altro.
Ostacoli burocratici, situazioni di estremo pericolo, piogge di bombardamenti e mediazioni tutt’altro che semplici con le autorità locali non sono riusciti a limitare l’impegno o a spegnere l’entusiasmo del chirurgo milanese; il quale ha spesso affermato pubblicamente: «Non so cosa sia il coraggio». Aggiungendo: «È un termine che fa venire in mente imprese titaniche, invece, forse, si potrebbe pensare che equivalga alla non indifferenza, al mancato disinteresse. Chi ci ha aiutato in questi anni l’ha fatto perché aveva fiducia nei nostri valori e nelle nostre iniziative, ma soprattutto perché ha deciso di non voltarsi di fronte alla sofferenza umana. E noi abbiamo il privilegio di essere immediatamente utili».