L’ultimo, duro e crudo, attacco di de Magistris rivolto al premier Renzi, non è passato di certo inosservato e ha destato non poche polemiche.
L’attuale sindaco di Napoli nel corso della trasmissione “Un Giorno da Pecora”, in onda su Rai Radio2, è tornato sulla vicenda spiegando che «un comizio non può esser vivisezionato, bisogna ascoltarlo per intero. Non farei mai un intervento così in Parlamento. Dicendo “ti devi cacare sotto” a Renzi, – prosegue de Magistris – volevo dire che hanno paura di quello che sta accadendo a Napoli e questa liberazione gli fa paura. E quando uno ha paura di qualcosa, può capitare che vada in bagno. Diciamo che io ho detto questo in modo colorito ma non c’è nessuna minaccia».
Un de Magistris che seguita ad ostentare una ferma convinzione delle posizioni assunte nei confronti del premier durante il suo ultimo comizio elettorale e che aggiunge: «Non chiederei scusa a Renzi, al limite potrei fornirgli un pannolone».
Affermazioni che hanno infervorato il di per sé incandescente clima elettorale e che, probabilmente, hanno concorso ad enfatizzare l’esaltazione degli “estremisti”.
Stamani, infatti, il comitato think tank per Valeria Valente Sindaco, sito il Piazza Borsa, è stato assaltato e vandalizzato da ignoti, che hanno lanciato uova marce contro le vetrine, imbrattato i vetri con frasi minacciose, sfregi alla struttura e sacchetti di spazzatura all’ingresso.
“Quanto è accaduto è un fatto gravissimo che condanniamo duramente”. Commentano così il raid gli esponenti del PD e dei GD Napoli. “E’ un atto di teppismo in totale contrasto con le regole primarie della democrazia. Il Partito Democratico e Valeria Valente, nonostante questi atti inqualificabili, proseguiranno in tutte le loro attività, auspicando, al contempo, che sulla vicenda possa essere fatta piena luce e venga individuata ogni responsabilità”.
Duro anche Marco Sarracino: “Siamo di fronte ad episodi di puro squadrismo. A Napoli – ha aggiunto – esiste un problema di manifestazione delle proprie idee, altro che città della pace e dell’amore. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire subito per garantire libertà e diritti. Il primo dovrebbe essere il Sindaco”.