L’attesa è terminata, stasera, dopo mesi di trepidante attesa, su Sky Atlantic andrà in onda la prima puntata della seconda serie di Gomorra, la seguitissima fiction che nata da un’idea di Roberto Saviano.
La camorra romanzata che va in scena lungo quelle stesse strade dove la vera camorra non spara con le pistole a salve, ma spara per uccidere. E uccide.
Un intreccio di suggestioni che ha introdotto una serie di avvicendamenti che hanno fatto discutere e non poco nel corso della prima serie e che, sicuramente, riproporranno anche nei giorni a seguire spunti utili per i dibattiti da talk show.
Tra le strade delle periferie realmente ostaggio delle trame camorristiche serpeggia la consapevolezza che la messa in onda della fiction che tanto piace anche ai boss porterà qualcosa “di nuovo”. A spiegare questo stato d’animo collettivamente condiviso è un ragazzo di Scampia, uno di quelli che “vive nel mezzo”, ovvero, tra gli sbagli commessi in passato e la ferma voglia di non sbagliare più:
“Sappiamo che la camorra e gli spari esistono a prescindere da Gomorra, ma quella fiction, quelle scene, quelle frasi, è come se suggerissero ai clan e ai boss qualcosa che gli era sfuggito, qualcosa che non si erano accorti o che non avevano capito che era importante.
Un nuovo modo per farsi rispettare, una camminata, una parlata, una frase “per fare paura” e perfino un taglio di capelli. Ce lo siamo dimenticati che un anno fa tutti i ragazzi del quartiere portavano gli stessi capelli di Genny Savastano e che tutti imitavano la voce di Salvatore Conte?
A partire da domani mattina, in mezzo alla strada, si sentiranno le nuove “frasi-tormentone”.
Palando tra noi ragazzi, ma anche con i più grandi, già da qualche tempo, spesso ce lo chiediamo: “se già ora si spara così, chissà questi che combinano ora che va in onda la seconda serie di Gomorra!?”
Nella testa di certi camorristi la visibilità della camorra crea più esaltazione. È come se dovessero dimostrare che sono più forti di Genny e di Salvatore Conte. Una specie di sfida, di gara a chi conquista più successo. Lo vedremo anche su facebook, i ragazzi delle paranze pubblicheranno continuamente frasi e foto di Gomorra. E poi c’è un’altra cosa: i bambini che magari la fiction non la guardano neanche, ma ripetono continuamente quelle frasi, perché “si porta”. Successe pure nel primo anno di Made in Sud, tutti quanti a fare le battute dei comici, però, chi ha un po’ di cervello in testa si rende conto che non è la stessa cosa.
Una battuta comica e una frase rubata dalla bocca di un camorrista, finto o vero, non hanno lo stesso valore.
Io mi aspetto il peggio, anche se molti diranno “già si sparava anche prima, questa nuova guerra è iniziata prima della seconda serie”, chi vive in questa realtà sa cosa intendo dire. Per spiegarlo a un ragazzo che vive a Milano, dico: è come buttare altra benzina sul fuoco, invece di provare a spegnerlo.
Poi, non è detto, può essere che questa seconda serie vuole darci un messaggio diverso rispetto alla prima e magari riesce a calmare queste “cape pazze”.
Amma verè!”