Ben 332 medici e 59 odontoiatri hanno prestato il giuramento di Ippocrate al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli. Una cerimonia solenne, salutata dalla presenza del governatore Vincenzo De Luca e del sindaco Luigi De Magistris. In sala anche il presidente della V commissione sanità Raffaele Topo e uno dei medici napoletani più famosi al mondo, Andrea Ballabio: fondatore e direttore dell’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) a Napoli e vincitore del Premio Louis-Jeantet per la Medicina 2016. Un momento che i giovani non dimenticheranno negli anni a venire, ma anche un momento nel quale verranno celebrati quanti sono arrivati al traguardo dei 60anni di attività.
«Molti medici – ha detto Silvestro Scotti – lavorano ogni giorno tra mille difficoltà e spesso, purtroppo, anche con il rischio di essere aggrediti. Noi continueremo a fare di tutto per aiutare con azioni concrete i colleghi, ma anche per far sentire la nostra presenza e rafforzare l’orgoglio di appartenere alla classe medica. Il giuramento di Ippocrate per nuove leve, e l’assegnazione della pergamena ai colleghi più navigati sono per tutti noi l’occasione di ricordare i motivi più alti che ci hanno spinto a scegliere questa professione e, simbolicamente, per alcuni rappresentano un passaggio del testimone».
Netto il commento del governatore Vincenzo De Luca «Il nostro impegno – ha promesso ai giovani medici – sarà quello di rendere la sanità regionale la prima in Italia e l’apporto delle nuove leve sarà indispensabile per fare piazza pulita, sburocratizzare le procedure, rimettere in moto la macchina sanitaria. Dobbiamo tenere nei nostri territori i medici che vogliono vivere e lavorare in Campania».
Ancora una volta De Luca ha fatto appello a « rigore e concretezza», nonostante il commissariamento, ha detto, «la sanità campana ha perso in questi anni 15 mila unità ma quest’anno potremo tornare ad assumere oltre mille medici. Il cambiamento è in atto, si parte dai giovani. Voglio solo giovani medici, ad esempio, all’Ospedale del Mare. Avvieremo un ricambio generazionale dando valore alla scuola napoletana, senza chiudere nessun ospedale ma lavorando sulla medicina sui territori, tra ambulatori e presidi ospedalieri, per svuotare i pronto soccorso».
Un richiamo forte è arrivato anche dal sindaco Luigi De Magistris: «Quella medica – ha detto – è una missione di vita. I nostri medici la svolgono da sempre con umanità, passione, cuore e nessuna distinzione. Per dare valore al lavoro dei medici, il diritto alla salute, come quello al lavoro, alla scuola e alla sicurezza non vanno sacrificati in nome di manovre economiche. E anche sul riparto del fondo sanitario nazionale, la Campania non può essere punita perché regione più giovane d’Italia».
Infine, l’intervento di Andrea Ballabio (Tigem): «Per me – ha detto- è un onore essere qui al giuramento, mi piace ricordare che essere medico vuol dire anche essere ricercatore. Vorrei accendere nei nuovi medici il valore della ricerca scientifica, contribuendo all’avanzamento delle conoscenze, per il miglioramento della medicina».