Una pratica alla quale la società si sta “abituando”, perché si manifestano con una frequenza talmente elevata che l’immaginario collettivo tende ad abituarsi a quel genere di violenza.
Ponticelli torna a far parlare di sé e ancora una volta per un episodio tutt’altro che edificante. L’ennesimo pestaggio maturato ai danni di un autista dell’Anm si è consumato ieri sera, poco dopo le 21.30, lungo la centralissima via Angelo Camillo De Meis, a Ponticelli.
L’autista stava effettuando il percorso della linea 116, con partenza da Napoli e arrivo allo stazionamento di Cercola e viceversa, quando giunto lungo una delle strade principali di Ponticelli è stato insultato e aggredito.
Nell’effettuare una delle fermate, l’autista è stato dapprima insultato e minacciato da due passeggeri e, successivamente, picchiato a suon di calci e pugni che gli hanno provocato anche un trauma al bulbo oculare. Subito dopo l’aggressione, avvenuta alla presenza di alcuni passeggeri, i due uomini sono fuggiti e il conducente ha dato l’allarme, chiamando il 118, la centrale operativa dell’Anm e i carabinieri, subito giunti sul posto.
Poche settimane fa, tra le strade dello stesso quartiere si era verificato un episodio analogo e di pari violenza. Quanto accaduto ieri sera sottolinea e ribadisce, ancora una volta, il rischio al quale vengono sovraesposti gli autisti dei bus di linea che battono le strade di tutte le zone calde, soprattutto nel cuore della notte.
Dai pestaggi ai raid delle baby-gang, senza dimenticare il colpo d’arma da fuoco esploso contro il vetro di un’autista che solo per una fortuita combinazione di circostanze ne è uscita illesa.
Imprecazioni e aggressioni verbali in pieno giorno rappresentano un tratto comportamentale ben delineato nella coscienza sociale dei fruitori di un servizio nettamente ed oggettivamente inefficiente e che per questo si sentono in qualche modo legittimati a riversare sugli incolpevoli autisti frustrazioni e rabbia accumulate durante quegli interminabili momenti di sterile attesa.
In verità, la frequenza con la quale fenomeni di tale e grave violenza si susseguono, impongono una presa di coscienza ben più profonda ed oculata, per quanto è marcato il senso di ignorante delirio manifestato attraverso simili gesta.
Rabbia e violenza pronte ad esplodere troppo facilmente e soprattutto contro i bersagli più “facili” ed inermi.