I più si ricorderanno di lui per la tenera immagine in cui indossa una busta di plastica per imitare il suo idolo. La foto spopolò sul web qualche mese fa commuovendo tutti. Due manine piccole e un cuore grande che batte per il calcio. Murtaza Ahmedi si è costruito una maglia di calcio fai da te per emulare Messi. “Ha fatto tutto da solo” garantisce il papà. La “maglia” di plastica si presentava con le righe celesti, il numero dieci e il cognome del suo idolo: Leo Messi.
L’immagine fa il giro del mondo, la storia del bimbo arriva fino al campione argentino che si mobilita per identificare il piccolo, per regalargli la vera numero dieci della nazionale argentina. Murtaza poco meno di sette anni è dovuto scappare dall’Afghanistan a causa della simpatia della famiglia Ahmedi per la società occidentale. Il capofamiglia riceveva continue minacce. Come spesso accade nelle regioni più tumultuose del Medio Oriente quando qualcuno è ritenuto di essere “traditore” dello stato è costretto a scappare o rischia la morte.
Una vicenda, questa, vissuta da molte persone e non solo per motivi di guerra. Spesso chi fugge dal proprio paese non lo fa solo per allontanarsi dalle zone dove ci sono gli scontri armati. Anche amare una persona già sposata, o del proprio sesso è un “reato” punibile con la morte.
Il piccolo Murtaza ha una passione per il calcio e il suo idolo occidentale. Per questo la sua vita e quella dei suoi cari è stata stravolta a causa di ottusi fondamentalisti. Per loro il bimbo era un traditore dello stato. Il piccolo ora è in Pakistan al sicuro con la sua famiglia al sicuro con la sua famiglia. Chissà che in futuro gli Ahmedi non si trasferiscano in Spagna , destinazione Barcellona, vicino al suo idolo. Senza paura di amare ciò che ama, senza temere per la sua vita.