Il ministero degli Esteri sta seguendo il caso di Baher Sobhi, il 32enne egiziano trovato morto il 29 aprile scorso, lungo i binari della tratta ferroviaria Napoli-Casalnuovo.
Secondo il portavoce del ministero, Abu Zeid, l’uomo presentava lividi al volto e alla testa. Un parente ha informato oggi l’ambasciata egiziana durante la presentazione di una richiesta formale alla polizia di Napoli «per ottenere il corpo e gli effetti personali».
Il ministero degli Esteri egiziano, in un comunicato, ha annunciato che l’ambasciata d’Egitto a Roma invierà «una nota» alla Farnesina e alla «polizia italiana chiedendo un rapporto sulle circostanze» del decesso dell’uomo. Nella nota verranno richiesti anche «i risultati dell’autopsia» condotta sul corpo, annuncia il portavoce del ministero degli Esteri egiziano Ahmed Abu Zeid nel comunicato riferendo che l’uomo, stando a quanto emerge da «tracce», «è stato colpito alla testa e alle mascelle».
L’egiziano «ucciso in Italia», dove era giunto nel 2006 da «immigrato illegale» ma «in possesso di passaporto».
«L’ambasciata d’Egitto a Roma segue con grande interesse» il caso segnalatole dalla sorella del defunto, avverte il comunicato.
«Non è meno di Regeni», titola oggi il quotidiano egiziano Al Youm7 riprendendo la notizia: «A Napoli c’è stato un caso di omicidio», recita il testo di un post che pubblica la foto di quello che dovrebbe essere la vittima di un incidente, per poi diffondere le sue generalità.