Una morte fin da subito contraddistinta dai più marcati tratti della tragedia e del mistero quella della piccola Fortuna Loffredo, la bambina morta al parco Verde di Caivano, dopo un volo dal sesto piano dell’edificio dove abitava con la madre. Stamani è giunta la svolta decisiva nell’ambito delle indagini dalle quali, in più frangenti, sono emerse realtà e scenari inquinanti.
Raimondo Caputo, il convivente della madre dell’amica del cuore della bambina e di Antonio Giglio, un bambino morto in circostanze analoghe un anno prima di Fortuna, è stato arrestato con l’accusa di omicidio di Fortuna Loffredo.
L’uomo è già in carcere insieme alla compagna da novembre 2015. I due, allora, furono fermati con l’accusa di violenza sessuale sulla figlia di tre anni. La donna di 26 anni era madre di Antonio Giglio, un altro bambino di 3 anni morto il 28 aprile 2013 precipitando dal balcone dello stesso palazzo del parco Verde di Caivano in cui morì un anno dopo Fortuna Loffredo.
Fortuna morì il 24 giugno del 2014.
Le indagini, inizialmente, erano orientate sulla morte accidentale, poi, con il passare del tempo, ha acquisito sempre più credito l’incubo di un mostro presente proprio nel palazzo del Parco Verde, fino a collegare la morte di Fortuna a quella di Antonio.
Dopo anni di torbide ipotesi, stamattina la vicenda è giunta all’epilogo. L’autopsia sulla piccola Fortuna aveva confermato che la piccola aveva subito “abusi reiterati”. Nel procedimento la mamma dei familiari della bambina sono assistiti dagli avvocati Gennaro Razzino, Luca Zanchini, Angelo e Sergio Pisani. Dall’inizio, insomma, la Procura ha sospettato che Fortuna Loffredo fosse rimasta coinvolta in un giro di pedofilia, del quale forse anche altri bambini del Parco Verde sono vittime. Un sospetto condiviso dalla madre della bimba morta, Domenica Guardato.