La Lombardia base italiana dell’Isis: è quanto emerge dai sei arresti dei marocchini con cittadinanza italiana per terrorismo jihadista nel triangolo Lecco, Varese, Milano.
E’ la prima volta che vengono documentati messaggi personali indirizzati dal Califfato a soggetti presenti sul territorio italiano con l’incitamento a compiere atti di terrorismo contro il nostro Paese. Già, avevano ricevuto il preciso ordine di colpire l’Italia. L’ambasciata d’Israele a Roma e il Vaticano: questi gli obiettivi finiti nel mirino dei terroristi.
L’accusa, per tutti, è di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”.
Gli arrestati erano in contatto con i Koriachi, convertiti all’Islam nel 2008, ma dal febbraio 2015 svaniti nel nulla insieme ai tre figli maschi di 7,6 e un anno e mezzo, per riapparire poi nelle file dello Stato Islamico.
L’8 aprile il kickboxer ha ricevuto anche una sorta di poesia, ribattezzata dagli inquirenti “poema bomba”. Questo è il testo, contenuto nell’ordinanza di arresto: “Fratello nostro Abderrahim! Questa poesia te la dedica lo Sceicco appositamente dalla terra del Califfato a Roma dove arriveremo, grazie a Dio, promessa sincera e certa, il titolo del poema, si chiama poema bomba. Ascolta lo Sceicco, colpisci! Dalle tue palme, eruttano scintille, e sgozza, che con il coltello, è attesa la gloria, fai esplodere la tua cintura nelle folle dicendo ‘Allah Akbar’, colpisci! (esplodi!) come un vulcano, agita chi è infedele, Affronta la folla del nemico, ringhiando come un fulmine, pronuncia ‘Allah akbar’ e esploditi! o leone! che non si abbassa (non si piega), questa é la brigata della gloria, che vince, questo é il nostro califfato, ritorna in cima, ridà all’islam la sua gloria, i suoi battaglioni che hanno scosso le vicinanze e sono andati ad annientare gli infedeli senza cedere. Cancellare i confini che ci hanno decimato e riunirci dopo lo spargimento e l’allontanamento in ogni paese fortemente e concedere al falco gli eroi dei nemici. Oh stato islamico! accendi il fuoco sulla folla affluente, versa sulla testa del crociato granate, non aver mai pietà finché non si spezza, nessuna vita tranne quella di un popolo che ha combattuto (Jihadista) per Dio, il suo vero combattimento o come ha ordinato, guadagna il paradiso, come i primi combattenti e vai verso, oh Abderrahim, la gloria! che chiama chi va verso essa. Grida Allah akbar”.
“Voglio picchiare Israele a Roma – è quanto emerge da un’intercettazione – sono andato da un ragazzo albanese a Varese e gli ho detto di procurarmi una pistola, la volevo comprare da lui e forse lui si è insospettito di me e mi ha girato le spalle”. “Giuro che li attacco, sarò il primo ad attaccarli in Italia in questa crociata, il primo ad attaccarla, giuro, giuro che l’attacco nel Vaticano con la volontà di dio”, trapela da un’altra intercettazione. Durante le perquisizioni, gli inquirenti hanno trovato materiale definito “di grande interesse investigativo”, e che può portare a svelare la rete di collegamento dei foreign fighters.