La camorra spara, lo Stato risponde.
Dopo la spedizione dei 250 militari dell’esercito giunti per presidiare le zone “più calde” della città in termini di criminalità, per la sicurezza e in particolare contro il fenomeno delle baby gang “servono telecamere come piovesse, illuminazione e sostengo alla società civile e a queste parrocchie che sono in prima linea. Il governo ha la consapevolezza del problema, il ministro Giannini ha firmato il decreto per dare 10 milioni: terremo le scuole aperte perché questa è la risposta”. Lo ha dichiarato il premier Matteo Renzi nel corso della diretta #Matteorisponde, affiancato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Non solo Napoli, ma anche a Roma, Milano e Palermo, le scuole resteranno aperte di pomeriggio e per tutta l’estate.
Le scuole napoletane coinvolte saranno una cinquantina con una quota di partenza di 15.000 euro ciascuna. Le prime zone in cui il progetto prenderà materialmente forma sono il Rione Sanità, Forcella, i quartieri “difficili” della periferia a nord di Napoli. Il decreto firmato prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1° luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte su scala nazionale.
Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto: il finanziamento per aprire le scuole di pomeriggio, il sabato e d’estate nelle aree periferiche delle città dove è ancora alta la dispersione degli studenti.
A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale.
L’annunciato provvedimento, finalizzato a svolgere sport, musica e laboratorio nei locali scolastici, si è tradotto in realtà in pochissimi giorni.
“La Scuola come un centro si apre agli studenti e alle loro famiglie, – si legge in una nota del Miur – per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre”.
L’operazione viene intesa “come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese”.
“È questa la visione – prosegue il Miur – che ha generato il progetto ‘La Scuola al centro’, l’idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini”.
“Le periferie sono i centri del futuro: sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola raccoglierle e farle emergere”, ha detto il ministro Stefania Giannini. “Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre di più”.
“Per questo il Ministero dell’Istruzione ha stanziato oggi 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano”. Inizialmente nella lista c’era anche Bari, ma nella versione definitiva il capoluogo pugliese non compare più.
A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative.
I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.
I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici:
– Autoimprenditorialità;
– Avvicinamento alla musica;
– Attività sportive pomeridiane;
– Laboratori artistico-espressivi. Promozione dell’inserimento del cinema e del teatro a scuola;
– Diffusione della lettura;
– Attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva.