Sono trascorsi due anni dalla nascita di “Made in Napoli”: quella che allo stato attuale, in virtù del successo e del “rumore” che ha saputo evocare, non può essere definita una “semplice” canzone, quanto una hit variegata e innovativa che ha di fatto decretato l’insorgenza di un nuovo stile musicale.
Il rap internazionale di Clementino che si fonde con il genere neomelodico della “vecchia scuola” di cui Nico Desideri rappresenta un autentico baluardo, spalleggiato dai suoi figli, Giuliano e Salvatore, alias “i Desideri”.
Dalla furba fusione di parentela e cognomi nasce il mix che porta alla nascita di “Nico e i suoi desideri”: un padre, navigato cantante neomelodico con una solida carriera alle spalle, affiancato dai due giovanissimi figli che ben intrecciano rap e pop neomelodico – ovvero il genere coniato dai cantori della “new school”, Alessio e Raffaello su tutti – che dall’11 aprile del 2014, giorno in cui il video della celeberrima hit è stato ufficialmente divulgato tramite youtube, ha dato il via ad un autentico sodalizio artistico, in grado di mandare in visibilio le fan anche ben oltre le mura della Campania.
Complice del copioso successo, senz’altro la presenza della “iena White” nel video e nel brano, ma di per sé il prestigio di una star come Clementino, non basta a giustificare un numero di visualizzazioni che, allo stato attuale, oscilla intorno ai 17 milioni!
A “Made in Napoli” spetta senza dubbio il titolo di canzone più gettonata della storia moderna della musica napoletana e non solo e le va attribuito anche il merito di aver segnato un punto di non ritorno nell’ambito del panorama musicale partenopeo, dato che la fama e il seguito di “Nico e i suoi desideri” continua a crescere ed accrescere, di brano in brano, di video in video, di anno in anno.