Petrolio sversato nel torrente Polcevera. Dopo aver inquinato circa 300 metri di lungomare a Pegli e toccato la cittadina di Varazze, alcune macchie oleose sono state avvistate anche a largo della località marina di Loano e fino ad Albenga.
Quello che fino a pochi giorni fa era un timore diffuso e condiviso, nel savonese ha assunto le cupe parvenze del pericolo conclamato, seppur sguazzi a circa 4 miglia dalla costa.
Le correnti, infatti, che pare portino verso Sud Ovest, potrebbero cambiare e creare una situazione di pericolo anche sulla costa.
L’incidente si era verificato domenica scorsa quando, la rottura di un tubo della raffineria Iplon aveva causato lo sversamento di circa 700 metri cubi di petrolio nel fiume genovese.
Presso la Prefettura di Savona, si è svolta una riunione per l’esame della problematica alla quale hanno partecipato il Comandante Provinciale della Capitaneria di Porto di Savona, un rappresentante dell’Autorità Portuale, nonché i rappresentanti dei comuni costieri.
Nel corso della riunione è emerso, sulla base dei dati informativi forniti dalla Capitaneria di Porto, che la situazione è costantemente monitorata e non si riscontrano, al momento, situazioni di criticità per il territorio savonese.
Al largo di Albenga questa mattina sono iniziate le operazioni di bonifica attraverso l’ausilio di un particolare mezzo antiinquinamento che dovrebbe aspirare tutto il materiale oleoso.
Ad Albenga e nei comuni limitrofi sono già partiti i controlli ad opera della Protezione Civile e dei tecnici comunali per verificare lo stato delle spiagge.
Qualora il materiale dovesse arrivare sulla costa i Comuni provvederanno ad emanare un’ordinanza per l’immediata pulizia e per lo smaltimento di questo materiale altamente inquinante attraverso l’ausilio di ditte specializzate.
La Capitaneria di porto di Genova ha revocato lo stato di emergenza locale disposto subito dopo lo sversamento di petrolio dato dalla rottura della pipeline gestita dalla Iplom. L’incidente era avvenuto una settimana fa. È partita stanotte, intanto, la procedura per spegnere la raffineria di Busalla, obbligata dal sequestro dell’oleodotto in cui si è verificato lo sversamento del greggio a Fegino. La procedura di stop è complessa e articolata in più fasi e si concluderà il 4 maggio.
Nel pomeriggio un aereo della capitaneria ha effettuato un sorvolo dell’area «fino al confine di Stato riscontrando solo una ridotta presenza di prodotto sotto forma principalmente di lieve iridescenza in via di dissolvimento nella zona di Varazze a più di 10 chilometri dalla costa».