Mattinata calda a Napoli, a dispetto del tempo uggioso.
Napoli festeggia il 25 aprile allestendo un corteo richiamando associazioni, comitati, realtà politiche e sindacali, l’Anpi, la CGIL, gli attivisti, i centri sociali, a riunirsi e sfilare nel segno di un perentorio monito: “Liberiamoci”, “Liberiamoci dalla camorra come ci siamo liberati dal nazifascismo”.
Una manifestazione che si arricchisce di un valore e di un peso ben più denso di significato e non a caso confluita verso il rione Sanità, teatro dell’ultimo agguato di camorra all’interno di un circolo e che ha generato due morti e tre feriti.
Durante la manifestazione si sono registrati attimi di tensione all’arrivo del candidato a sindaco del Pd Valeria Valente: la Valente è stata aggredita verbalmente in piazza Mancini ed è stata costretta ad allontanarsi dal corteo.
“Sono addolorata e sconcertata: sono stata costretta ad abbandonare il corteo per garantire che tutto potesse proseguire in maniera serena. Il 25 aprile è una festa di tutti gli italiani che, in questo giorno, celebrano la riconquista delle loro libertà. Oggi qualcuno, come metodi violenti, ha impedito che questo accadesse”: questo il commento a caldo della Valente. «È anche per questi motivi che una festa, come quella di oggi, rischia di avere una scarsa partecipazione quando invece meriterebbe altri livelli di presenze – ha aggiunto la candidata a sindaco di Napoli de Pd – Questi metodi, oltre a essere in netta contrapposizione con il valore più profondo di questa giornata, rischiano solo di allontanare le persone dalla vita politica. Noi questo non lo permetteremo. Ritorneremo in piazza per tutti coloro che continuano ad essere parte della nostra storia. Ringrazio i tanti amici e compagni, a partire da quelli di Sel fino ai tanti dirigenti e militanti della Cgil, che hanno immediatamente preso le distanze da questi comportamenti esprimendomi personalmente il loro rammarico».
Su quanto accaduto a Valeria Valente è polemica. “È stato un errore molto grave il 25 aprile è di tutti e nessuno può arrogarsi il diritto chi sta in un corteo e chi no – sostiene Arturo Scotto capugruppo “Sinistra italiana” alla Camera – pochi intolleranti non rovinano la bellezza di queste corteo che sfila per dire siamo tutti antifascisti”.
Sulla stessa linea Mario Coppeto, presidente V municipalità: “Il corteo del 25 aprile è di tutti, nessuno deve essere cacciato. Siamo qui per dire no a fascismo e camorra “.
Il corteo è partito dalla stazione centrale di Napoli per coinvolgere la folta comunità di stranieri ed è terminato –come detto – al Rione Sanità.
Un malessere, quello nutrito dai partecipanti al corteo nei confronti del governo Renzi, già nel corso dei cortei che hanno scandito le visite a Apoli del premier, non ultima quella avvenuta proprio ieri in occasione delle firma del “patto per la Campania” ed ancor più rimarcata dallo striscione esposto al capo del corteo dagli attivisti del centro sociale “Ex Opg Je so pazz”: “Liberiamoci da fascismo, razzismo, guerra, sfruttamento e governo Renzi “.
In mattinata, in occasione del 71esimo anniversario della Liberazione, il sindaco Luigi de Magistris ha deposto corone d’alloro al Mausoleo di Posillipo e in piazza Carità presso la Stele a Salvo d’Acquisto.
Tutte le celebrazioni in programma nel pomeriggio e in serata, a causa del previsto peggioramento delle condizioni meteorologiche in città le iniziative celebrative per la Liberazione del pomeriggio (dalle ore 16 alle 23) sono annullate e rinviate al primo maggio.