Nel giorno in cui l’Onu festeggia l’Earth Day, è nato a Pertosa, a pochi passi dalle celebri Grotte, il Museo del Suolo.
Millecinquecento metri quadri di esposizione, con la consulenza degli esperti Mariana Amato,direttrice scientifica della Fondazione Mida e Fabio Terribile, professore di Pedologia alla facoltà di Agraria alla Federico II raccontano la terra che calpestiamo in tutte le sue sfaccettature.L’iniziativa, ideata nel 2011 e finanziata dalla Regione con fondi comunitari è a cura della Fondazione Mida (acronimo per Musei integrati dell’ambiente) presieduta da Franco D’Orilia che già amministra le grotte di Pertosa-Auletta.
Il museo del suolo,messo a punto dall’urbanista Fabrizio Mangoni,è allestito in un ex parcheggio di due piani riconvertito a museo nel 2000.Gli itinerari didattici abbracciano più sale:si inizia da un grande formicaio, dove si potrà ammirare l’instancabile attività delle formiche tagliafoglia per poi accedere attraverso laboratori e schermi multimediali alla scoperta dei minerali e dei “colori della terra”.Infine una “serra climatizzata” permetterà ai visitatori di osservare la crescita delle radici e un touch screen di consultare gli “atlanti del suolo”.
Il Museo del suolo arricchisce e completa il tour turistico sperimentabile a Pertosa che parte dalle celebri grotte, estese per oltre tre chilometri sotto i monti Alburni e che sono percorribili in barca sul fiume Negro e abbraccia anche il museo Speleo-archeologico nel centro storico di Pertosa, che si arricchirà ulteriormente a breve con la riproduzione in scala reale di una delle palafitte che nel 1600 avanti Cristo costituiva l’insediamento all’interno delle grotte.
“Il Museo del suolo – spiega D’Orilia – si porrà ad uno step intermedio, tra il sotto e il sopra i nostri piedi. Insistiamo sulla destagionalizzazione del sito, per un’offerta vincente per turisti e visitatori 365 giorni l’anno”