Racconto di un innamorato napoletano non corrisposto, Guaglione, canzone scritta da Nicola Salerno e musicata da Giuseppe Fanciulli, dal lontano 1956, anno in cui vinse al Festival di Napoli, è stata cantata da artisti quali Claudio Villa, peppino Di Capri, renzo arbore, Gigi D’Alessio, Massimo Ranieri e tanti altri.
Originariamente assegnata a Claudio Villa, il brano fu poi cantato da Aurelio Fierro, cui fu ceduto dal reuccio. In sei settimane, dopo la vittoria al Festival di Napoli, il testo si posizionò al primo posto in Hit Parade e fu tradotto in varie lingue. Fu Dalida a dare lustro alla canzone, intonandola nella versione francese di Bambino, successo della carriera della cantante.
Alla fama di questo pezzo dal ritmo cadenzato ed allegro si ispirò il film omonimo Guaglione, diretto da Giorgio Simonelli, con la partecipazione di Terence Hill, Dorian Gray e Titina De Filippo. Anche qui ci fu gradimento di pubblico, tanto da girarne un sequel intitolato Non sono più guaglione, interpretato da Tina Pica, Sylva Coscina, Nunzio Gallo e Dante Maggio.
Il testo che racconta di un giovane innamorato che cerca di attirare invano l’attenzione dell’amata al punto da non dormire, mangiare più, pur di passeggiare sotto il balcone di lei ogni giorno, contiene un esortazione a ritornare a casa da mammà ed andare a giocare a pallone, perchè “pé se ‘nguajà” con le donne, c’è tempo. Revisionato in versione mambo ad opera di Pérez Prado nel 1958, la canzone diventò un brano cult ancora oggi cantato con allegria.