E’ da tutti definito la nave ”inaffondabile” il Titanic, che il 15 aprile del 1912 si inabissa nelle acque gelide dell’Atlantico, trascinando con sé la vita di 1517 passeggeri. Titanic, un nome che trasporta i pensieri lontano, nel mitico mondo degli eroi greci, scelto per imprimere nelle menti di tutti la straordinarietà di quel colosso di 52.310 tonnellate, pronto ad affrontare le immense distese del mare, alla stregua di un’inarrestabile divinità.
Il tragico viaggio del Titanic ha inizio nel 1907, quando è stabilito il progetto di realizzazione di tre navi gemelle, l’Olympic, il Titanic e il Gigantic. I lavori di costruzione della nave, nel cantiere navale di Belfast, Harland & Wolff, si concludono in tempi record e l’11 aprile del 1912 il transatlantico è pronto a salpare da Belfast, diretto a New York.
Nulla che faccia presagire a quei passeggeri sorridenti, i quali, sporgendosi dalle ringhiere della nave, salutano felici i propri cari, che quella traversata, è un viaggio verso la morte. Per la mera ambizione di attraversare l’Atlantico in tempi record, il comandante del Titanic, Edward John Smith, dà l’ordine di spingere le macchine al massimo, riducendo il tempo che lo separa dalla fine.
Le colonne dorate e gli inserti di madreperla che impreziosiscono gli ambienti della prima classe del Titanic, dove è nato l’amore tra Jack e Rose, protagonisti del celebre film di James Cameron, testimoniano il ricco fascino del transatlantico, che, per fini puramente estetici, è sprovvisto del numero necessario di scialuppe di salvataggio, che sottrarrebbero alla morte solo un terzo dei 2223 passeggeri che sono a bordo.
La sera del 14 aprile, sotto un cielo costellato di stelle, il Titanic continua il suo viaggio, cavalcando le onde delle gelide acque dell‘Atlantico, alla volta di New York. Alle 23.40 le vedette avvistano un enorme iceberg sulla rotta della nave e danno l’allarme. L’unico modo per evitare la tragedia, secondo l’ufficiale di guardia, William Murdoch, è quello di sfiorare con il fianco destro del Titanic la sinistra dell’iceberg. L’esito è disastroso: il blocco di ghiaccio squarcia la carena interessando sei compartimenti.
Alle 00.15 è lanciato l’SOS, accolto dalla Carphatia, a 4 ore di navigazione.
Ha inizio il lento e inesorabile inabissamento del Titanic. La nave, dopo aver imbarcato molta acqua, si inclina verso la prua, sollevando la poppa, per poi spezzarsi in due enormi tronchi, che affondano poco dopo.
All’arrivo della Carphatia, alle 04.00, la tragedia si è ormai consumata e sulla liscia e inquietante superficie del mare galleggiano pochi resti tra gli innumerevoli cadaveri di quanti sono morti assiderati. Il bilancio è mostruoso: 1517 morti e 706 sopravvissuti, in un disastro che rimarrà impresso per sempre nella memoria di molti.
Il 15 aprile del 1912 un gigante di acciaio, considerato invincibile dall’uomo, è stato abbattuto dalla forza della natura. Il , il gioiello dell’Oceano, ha condotto, nella sua prima, fatale traversata, 1517 passeggeri alla morte.