Ragusa – E’ morta una giovane ragazza dopo avere trascorso gli ultimi dieci anni in coma vegetativo a causa di una polpetta trattata con solfiti, consumata il 7 febbraio 2006.
Il suo nome era Sara Di Natale, all’epoca della tragedia 22enne e studentessa universitaria, comprò da un macellaio di Catania la polpetta che le provocò uno shock anafilattico e la fece entrare in uno stato comatoso dal quale non si è più risvegliata. I test eseguiti sulla polpetta evidenziarono infatti una massiccia presenza di solfiti, e furono proprio questi ultimi a provocare un arresto cardiocircolatorio a seguito di uno schock anafilattico.
Ad oggi, sono trascorsi dieci lunghi anni, nei quali la ragazza è stata alimentata e ventilata artificialmente, avendo accanto i suoi genitori, compagni del lungo calvario terminato solo ieri nella sua abitazione ragusana.
Così Sara è venuta a mancare a 32 anni, a distanza di 7 anni dalla morte di Eluana Englaro, il cui caso, altrettanto drammatico, scosse e divise l’Italia per la scelta del padre Beppino Englaro di interrompere la nutrizione artificiale, vista come un inutile accanimento terapeutico. Ricordiamo infatti che anche Eluana visse per ben 17 anni in stato vegetativo, in seguito al fatale incidente stradale.
Il padre di Sara, il professor Luciano Di Natale, all’epoca disse che se la figlia si fosse risvegliata dal coma vegetativo persistente, non avrebbe voluto continuare a vivere in quelle condizioni, avrebbe chiesto di morire, proprio come Eluana. Ma ora Sara se n’è andata.
Il professore Di Natale e la moglie, non hanno solo accudito amorevolmente la figlia nelle sue drammatiche condizioni, ma si sono anche fatti carico del fardello, del dolore e del grido di aiuto di tante famiglie che vivono un dramma simile al loro. Basti pensare alle battaglie legali affinché mai più accada ad altri ciò che è successo a Sara, mediante l’impegno per una legge organica e condivisa sul testamento biologico.
I famigliari della giovane hanno anche interpellato Papa Francesco, chiedendo al pontefice di fare chiarezza, dal punto di vista cattolico, su che cosa significhi rispettare le volontà espresse per il trattamento di fine vita.
Ieri pomeriggio sono stati celebrati i funerali per dare l’ultimo saluto alla giovane Sara.