Il percorso intrapreso dal maestro pizzaiolo Maurizio Ferrillo racconta ed esprime molto di più di un semplice “tocco di vernice” alle pareti del suo locale, il suo piccolo impero, frutto ed emblema di sacrifici e passione, quella che lo lega fortemente alla sua professione e che trova tra le mura di quelle stesse pareti la sua più compiuta espressione.
Pizzazzà: un nome, una storia, rilevate in eredità da Maurizio, insieme alle mura della più antica pizzeria di via Caravaggio, e che hanno fin qui concorso a delineare un percorso portato egregiamente avanti dallo stesso maestro pizzaiolo, ma che, adesso, sembrano aver esaurito il loro tempo e pertanto lasciano il posto ad una nuova era che, tuttavia, non rinnega il passato, ma, anzi, forte dell’esperienza maturata nel corso degli anni, vuole rinvigorirsi, forte di una nuova linfa.
Pizzazzà è un brand consolidato soprattutto in termini di servizio da asporto e consegna a domicilio, questo ha fin qui in parte penalizzato il servizio di ristorazione assicurato dalla “nascita” del piano superiore destinato ad accogliere la clientela che vuole sedersi per gustare “sul posto” una buona pizza.
Tavoli ubicati al piano superiore e, pertanto, non visibili agli occhi dei passeggiatori. Maurizio, così, ha capito che per dare il via a quella nuova sfida doveva modellare il suo impero a immagine e somiglianza delle nuove esigenze da “sfamare”.
Pizzazzà, pertanto, sta andando incontro ad un new look destinato a rilanciare un’anima identitaria inedita e in grado di garantire ai clienti quel genere di confort che risultano sempre più rari da catturare in un contesto cittadino caotico e dispersivo come quello partenopeo.
Poco più di quaranta coperti, questo è quanto può offrire la pizzeria Pizzazzà: al maestro Ferrillo non interessano i “grandi numeri”, ma che le famiglie, le coppie, gli amici, chiunque voglia ritagliarsi del tempo per concedersi un ottimo pasto contornato da un clima accogliente e tranquillo, possa farlo senza incappare nello schiamazzi peculiare dei locali iperaffollati.
Ferrillo rilancia il piacere di tenersi compagnia mentre si gusta del buon cibo, inneggia ai valori che rischiano di vedersi pericolosamente scalzati da facebook e dagli smartphone, dai rapporti virtuali e dalla “dipendenza da fiction”.
L’anima che Maurizio Ferrillo si appresta a scalfire al suo piccolo regno non si limita al cambio d’abito esibito dalle pareti che pur valgono a conferire all’ambiente un respiro più accogliente e serenamente riservato, ma ben presto introdurrà altre e sostanziali novità che guardano proprio verso l’avvio di un nuovo percorso volto a “rivoluzionare” e, per certi versi, sfidare, quel mondo che asseconda la logica dei numeri e del trambusto, palesando tutto l’ammirevole coraggio di chi vuole e sa andare controtendenza per rivendicare la bontà delle tradizioni e rilanciare l’importanza dei valori più sani e genuini che concorrono a rendere la vita davvero speciale.