«Il passo indietro del ministero della Salute sul Decreto Appropriatezza sta già producendo i propri effetti. Quelle trascorse sono state settimane di tensione, giorni nei quali il confronto è stato serrato e talvolta anche aspro, ma la posta in gioco era troppo alta. La salute dei nostri assistiti non può essere seconda ad alcun criterio di risparmio, non se queste linee guida tendono a mettere in soggezione il medico di Medicina Generale per indurlo a non prescrivere esami e prestazioni sanitarie. E’ incredibile che in Campania i medici specialisti non abbiano in dotazione il “ricettario rosso”, trasformando così i medici di Medicina Generale negli unici centri costo e scaricando ogni responsabilità dagli specialisti. Medici che invece hanno tutte le competenze per far parte del percorso di cura.
Già oggi da tutti gli studi dei colleghi su tutto il territorio di Napoli e provincia ci arrivano segnalazioni di situazioni incredibili. Pazienti che erano già pronti ad indebitarsi pur di potersi curare stanno tirando un sospiro di sollievo, altri che avevano rinunciato agli accertamenti o alle terapie sono tornati a visita». A parlare sono i leader della Fimmg Napoli Corrado Calamaro e Luigi Sparano, che già mesi fa avevano denunciato la gravità degli effetti legati al Decreto Appropriatezza oggi rientrato.
Sulla questione i dottori Calamaro e Sparano ricordano l’importanza della battaglia sostenuta, in primo luogo dalla Fimmg a tutti i livelli, e anche lo sciopero sospeso proprio in vista di questa apertura da parte del ministro Lorenzin. «Anche gli Ordini dei Medici – aggiungono – in particolare quello di Napoli e di Bari hanno giocato un ruolo da protagonisti. Si pensi alla campagna di sensibilizzazione e informazione messa in campo nelle ultime settimane. Manifesti che hanno fatto molto discutere, aprendo uno spazio alla riflessione da parte dei cittadini e dell’opinione pubblica in generale».