Il terrorismo si palesa anche e ancora una volta anche tra le mura della Campania.
La polizia ha arrestato a Salerno un algerino destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio: secondo gli investigatori di quel paese era implicato in una rete che produceva falsi documenti che sarebbero stati utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. L’uomo è stato arrestato a Bellizzi, in provincia di Salerno, al termine di un’indagine condotta dalla Digos di Roma e dalla sezione antiterrorismo.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Djamal Eddin Ouali, il cittadino algerino di 40 anni, bloccato dalla Polizia a Bellizzi in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio il 6 gennaio scorso, per i reati di partecipazione a un’organizzazione dedita al falso documentale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’ algerino resta in carcere fino alla decisione della Corte d’ Appello di Salerno sulla richiesta di estradizione avanzata dal Belgio.
“L’ udienza per la decisione – ha detto all’ ANSA il legale di Ouali, avvocato Gerardo Cembalo – si terrà il 1 aprile. L’ algerino è accusato di essere implicato in una rete di falsari di documenti, utilizzata anche da terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles.”
L’uomo parla solo francese e – secondo le informazioni raccolte dagli investigatori – viveva nel territorio salernitano insieme alla moglie.
Ouali è stato bloccato a Bellizzi, una cittadina di oltre 13mila abitanti, collocata una trentina di chilometri a sud di Salerno, alla fermata di un bus, in via Roma, dinanzi all’ingresso della chiesa del Sacro Cuore.
Si accingeva a salire su un autobus e non ha opposto resistenza quando i poliziotti lo hanno arrestato. E’ stato condotto in Questura a Salerno dove è rimasto, negli uffici della Digos, fino a tardi per essere poi trasferito nel carcere di Fuorni. Ouali, poco più di una settimana fa, aveva chiesto il permesso di soggiorno all’Ufficio Immigrazione della Questura di Salerno. Da qui le indagini della Digos, diretta da vicequestore Luigi Amato, che ha provveduto alla comparazione con le foto diramate dalle autorità belghe che aveva spiccato il 6 gennaio scorso un mandato di arresto internazionale.
Le indagini proseguono per risalire al luogo dove Ouali si era stabilito, individuare un’eventuale rete di appoggi sul territorio e i motivi per i quali ha scelto il territorio salernitano.