Un mercato vero, senza sorprese, dove si acquistano prodotti freschi, sicuri, di alta qualità e del territorio, e a prezzi ragionevoli; ma anche piatti pronti, colazioni, aperitivi. Un’idea che fa bene alla spesa e al palato.
Uno spazio dove prende forma una visione differente e per consumatori diversi, non più semplici reggitori di un carrello da supermercato, legati alla comparazione dei prezzi.
Un modo nuovo di fare la spesa, di costruire dialoghi e umanità, di intercettare il bisogno di reciproca compagnia.
No, non è un sogno né utopia è “San Lorenzo Mercato”: il “mercato dove è possibile fare la spesa “a chilometro zero” nato ai confini della periferia di Palermo.
Una palizzata rossa con una dicitura bianca: “San Lorenzo Mercato” che accoglie un modo diverso di pensare al commercio. La novità si racconta facilmente, con un viaggio all’interno di una struttura, al numero civico 288 di via San Lorenzo, segnata da diverse esperienze imprenditoriali. Il percorso annovera una gelateria, poi una cittadella del pane, con il forno curato da Salvatore, scrupoloso panificatore figlio d’arte. Più avanti, la torrefazione, arricchita dai libri di Flaccovio, le roccaforti della carne e del pesce, la sala dei vini, la friggitoria, l’osteria e quanto altro è stato pensato per intessere una narrazione che attiri clienti e che favorisca una dimensione di rapporti e interazioni.
È possibile fare la spesa, acquistare prodotti e consumarli in loco, grazie a quattrocento posti a sedere tra l’interno e il giardino.
“Non affittiamo niente – spiega Miri, “il papà” del progetto -, abbiamo realizzato un investimento e coinvolto le persone che hanno lo stesso nostro spirito sociale di vedere le cose. Con loro condivideremo il rischio dell’impresa. Anche per la selezione per noi era essenziale il fatto umano, avere compagni di viaggio fiduciosi nell’impresa.”
Un tempo era una fabbrica di derivati agrumari, dopo 40 anni torna a nuova vita. Gli antichi capannoni – uno spazio di 1.500 metri quadrati con annesso un giardino da 1.200 metri quadrati – ospitano nove botteghe (dalla caffetteria al forno, dalla pescheria alla macelleria, dall’ortofrutta alla salumeria, friggitoria e un’osteria) dove è possibile acquistare una selezione di 2.800 prodotti siciliani (29 Igp e Dop) a chilometro zero per un’offerta gastronomica che consente di passare dalla frittura di pesce, ai centrifugati di frutta e verdura, dal classico ‘sfincione’ alla mortadella d’asina al tè e ai frutti esotici.
Sanlorenzo Mercato non è solo uno spazio commerciale, ma vuole diventare un luogo culturale e per quest’ anno ha già in calendario 150 eventi: si comincia il 31 marzo con un incontro sui cibi della salute.
Tra i partner annovera anche l’università di Palermo: non a caso gli studenti della facoltà di Agraria frequenteranno ad ottobre la prima lezione del corso di Laurea in Scienze tecnologie agroalimentari.
Sanlorenzo Mercato è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 22 dalla domenica al giovedì, mentre da venerdì a sabato fino alle 24, guarda anche al sociale; non a caso ha stretto anche un accordo con il Banco Alimentare di donare il cibo invenduto o prossimo alla scadenza alle famiglie in stato di bisogno del quartiere Sanlorenzo.
“Mercato San Lorenzo vuole diventare un luogo di incontro – ha detto l’ideatore e imprenditore Dario Mirri – per allestire questo spazio abbiamo investito circa 3 milioni di euro. I prodotti freschi sono il nostro core business, è il primo esperimento in Sicilia. La formula scelta è quella della filiera corta, vogliamo mettere in contato produttori e consumatori”.
“In Sicilia esistono 5 mila imprese – ha aggiunto- che commercializzano agroalimentari e 220 mila aziende produttive, sono numeri importanti e ho immaginato che c’era la necessità di creare un luogo di intermediazione non solo per commercianti e produttori ma anche tra quest’ultimi e i consumatori finali”.