“Hanno colpito il cuore dell’Europa”: così il sindaco di Napoli ha commentato gli attentati che hanno scaraventato Bruxelles nel terrore.
Un attentato all’aeroporto e alla metro.
Almeno 14 morti e 81 feriti: questo il bilancio provvisorio delle due violente esplosioni all’aeroporto Zaventem di Bruxelles, con bombe che contenevano chiodi. Altri 20 morti e più di 100 feriti si conterebbero nell’attacco alla metro Maalbeek, a due passi dalla Commissione Ue.
Messaggi di cordoglio, i post che di susseguono sui social, da parte delle alte cariche dei diversi stati e nazioni, così come dalla gente comune. Le vignette di cordoglio, tristemente satiriche che provano ad esorcizzare la paura e sbollire il dolore. Le testimonianze dei protagonisti di quegli attimi di terrore che di susseguono sulle tv di tutto il mondo, accese in ogni casa, dove gli occhi di persone, pregni di commozione e sconcerto, fagocitano immagini strazianti. I talk show e i dibattiti che si susseguono nei salotti delle più autorevoli realtà televisive italiane. L’attentato odierno ha ridisegnato i palinsesti imponendo ai media di porre “l’allarme terrorismo” al centro della scena.
La paura che si propaga a macchia d’olio e che porta ad innalzare l’allerta a Fiumicino, così come in molti altri “palpabili obiettivi”, non solo in Italia. Facebok attiva il “Safety Check” per permettere agli utenti di inviare rassicurazioni in merito al loro stato di salute.
Il social network più utilizzato al mondo ha ricoperto un ruolo egemone, non solo per uest’ultima ragione e perché ha accolto innumerevoli messaggi di solidarietà e cordoglio: gli attentati sono stati trasmessi in diretta su facebook.
Il terrorismo nell’era dei social network è anche questo.