Una tragedia. Immane, indicibile, atroce.
Non c’è un’altra definizione, più risoluta ed indolore, da affrancare all’incidente maturato in Sagna. Sulla pagina Facebook dell’associazione alla quale faceva capo l’autobus coinvolto nel suddetto incidente, c’è ancora il post che promuoveva il viaggio: costava 20 euro andata e ritorno con la partenza da Barcellona alle 6,15 con arrivo alle 11 a Valencia per partecipare alla famosa fiesta de «Las Fallas». Dopo aver assistito alla famosa mascletà, lo spettacolo pirotecnico, alle due del pomeriggio, la partenza alle 3.30 «per dormire in autobus mentre si fa ritorno a Barcellona», si legge sul programma.
Ma non è andata così.
Erano le 6 del mattino, lungo la AP-7 vicino Freginals, nella zona di Tarragona. Il pullman era parte di un gruppo di cinque automezzi che rientrava a Barcellona da Valencia, dove gli studenti avevano assistito alla notte dei fuochi, la celebre Fiesta de las Fallas. Secondo i primi rilievi, alcune studentesse non indossavano le cinture di sicurezza e nell’impatto sono state catapultate fuori dal bus. Complessivamente, le vittime accertate sono 13 e 34 i feriti. In base all’elenco ufficializzato dalle autorità, hanno perso la vita anche due ragazze tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca.
Tutte avevano un’età compresa tra i 19 e i 25 anni.
L’autista dell’autobus è indagato per “imprudenza” e per omicidio colposo plurimo. L’uomo di 63 anni, risultato negativo ai controlli su tasso alcolemico e droga, ha ammesso di essersi addormentato alla guida. “Lo siento, me he dormido”, “mi dispiace, mi sono addormentato”, avrebbe riferito ai servizi di emergenza arrivati subito dopo l’incidente. L’autista doveva comparire davanti a un giudice stamane alle 10, ma l’interrogatorio è stato rinviato per le sue cattive condizioni di salute. Ieri sera è stato interrogato dal Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana. Gli inquirenti avevano ipotizzato da subito il “fattore umano” come causa dell’incidente.
Elena Maestrini, 21 anni, una delle studentesse toscane rimaste ferite, non ce l’ha fatta. E’ morta in mattinata in un ospedale spagnolo. Morta anche Serena Saracino, una delle due ragazze torinesi coinvolte nell’incidente di ieri in Spagna.
Sette le studentesse italiane morte: questo il tragico bilancio dello schianto del bus, che conta complessivamente 14 morti e 52 feriti.
Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino, Elisa Scarascia Mugnozza.
Gli studenti, circa 300, viaggiavano su 4 mezzi provenienti dall’Erasmus University di Barcellona.
Quattro i feriti, tre ragazze e un ragazzo, gli studenti italiani ricoverati in Catalogna, negli ospedali di Tortosa, Reus, Tarragona e Barcellona. Giovani vite di ragazze splendide e radiose, stroncate bruscamente da un colpo di sonno all’alba dei giorni più spensierati e ricchi di sogni ed aspettative.