Dopo Niscemi, Corleone, Gela: la Giornata della Memoria torna in Sicilia, a Messina, dove lunedì alle 11 verranno letti i nomi delle circa 900 vittime innocenti delle mafie. Più che una lettura, un coro che si solleverà alla stessa ore da mille luoghi in Italia e in Europa. La città siciliana attende oltre 20.000 persone per un evento che farà di Messina la capitale mondiale dell’antimafia.
La scelta di Libera di guardare a Messina come centro della manifestazione nasce dal «profondo senso di gratitudine – ha spiegato Don Ciotti – verso coloro che sono impegnati da tempo nella lotta alle mafie, verso chi non si rassegna alla violenza, alla corruzione, agli abusi di potere. È importante – chiarisce il presidente di Libera – che tutto il territorio nazionale prenda coscienza della lotta e dell’impegno, perché le mafie, anche se sono considerate originarie del Sud, da sempre fanno affari al Centro e al Nord.»
«Abbiamo bisogno di cittadini responsabili in grado di trasformare la domanda di cambiamento in forza di cambiamento in un Paese in cui, come ha ricordato il presidente della Corte dei Conti, corruzione e crisi economica vanno a braccetto. La prima riforma da fare – secondo Ciotti – è un’autoriforma delle coscienze.»
L’evento, promosso da Libera in collaborazione con la Rai Segretariato Sociale e Rapporti con il pubblico e patrocinato dal Comune di Messina e dalla Presidenza della Repubblica, è stato presentato nella chiesa di Santa Maria Alemanna alla presenza di Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, Piero Gurrieri, vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, Daniela Marcone, familiare vittima innocente di mafia e responsabile Libera Memoria, Renato Accorinti, sindaco di Messina, Gregorio Porcaro, referente Libera Sicilia e rappresentanti dei familiari di vittime innocenti delle mafie.
«I beni devono tornare alla collettività – continua il presidente di Libera -, nel circolo dell’economia virtuosa e la legge 109 del 1996 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali che ha segnato una svolta epocale nel contrasto alle mafie nel nostro Paese. Un successo per lo Stato, per la rete di Libera e per tutti i cittadini che avevano sostenuto con un milione di firme la petizione popolare a sostegno della proposta di legge».
Don Luigi Ciotti ha ricordato anche l’importanza della presenza e dell’attività dei familiari delle vittime, che hanno contribuito a prevenire «il rischio dell’emergere di una memoria selettiva che ricorda solo i grandi nomi».
Dunque per la ventunesima volta, in occasione della giornata della memoria e dell’impegno, Libera celebra insieme ai familiari delle vittime, rinnovando l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata. “Ponti di memoria, Luoghi di impegno” questa è la frase che accompagnerà la giornata di Messina. «Quest’anno saremo in tutta Italia anche in Europa. La lettura dei nomi delle vittime si terrà anche nelle carceri», ha precisato infine Don Ciotti, che ha aggiunto: «a fianco della forza repressiva, c’è bisogno di una risposta che passa attraverso una critica sociale.»