“I tasti neri della macchina da scrivere di Giancarlo sono consumati, pieni di graffi. Le sud mani sembrano essere lì pronte a finire un articolo e a buttare giù ancora un altro. È solo la polvere a provare che non accadrà”.
Questo è quanto recita la targa che conferisce non solo un nuovo nome, ma anche e soprattutto un nuova identità all’aula consiliare del Consiglio Regionale della Campania, inaugurata stamane, nell’ambito di una cerimonia ricca di interventi ed emozioni.
Politici, istituzioni, rappresentanti delle forze dell’ordine, bambini, studenti, giornalisti: tanti gli interventi e le testimonianze che si sono susseguite nell’arco di una mattinata in cui i temi portanti sono stati “legalità”, “anticamorra”, “libertà”, “istruzione”, “cultura”. Non poteva essere diversamente, dato che si omaggiava la memoria di Giancarlo Siani.
Un eterno 26enne, un giornalista indimenticato che attraverso il suo esempio e il suo impegno è stato capace di eludere la morte, non consentendo al feroce agguato che ha sopraffatto la sua vita terrena di oscurare il suo esempio ed ancor più, i suoi valori ed ideali, quelli che hanno ispirato ed animato la sua vita, le sue inchieste, il suo impegno sociale e che durante i 30 anni trascorsi da quella ingiusta morte sono tutt’altro che sbiaditi, piuttosto hanno imparato a rivivere attraverso l’impegno e il contributo proferito non necessariamente nell’ambito giornalistico, ma nei più disparati contesti.
In tal senso, Paolo Siani rappresenta lo specchio più veritiero ed attendibile dell’anima di Giancarlo, non solo per la notevole somiglianza fisica, ma soprattutto per quel marcato spessore morale che il fratello del cronista de “Il Mattino” ucciso il 23 settembre 1985 seguita a manifestare concretamente, attraverso le gesta della Fondazione nata nel segno e nel ricordo di Giancarlo.
I valori di Giancarlo trovano piena e corposa rispondenza nella professione esercitata da Paolo: un pediatra che anche quando sveste il camice seguita a portare avanti gli ideali e il ricordo di quel fratello che ha pagato con la vita il pregio di essere un bravo giornalista.
Giancarlo Siani oggi è un simbolo, grazie all’impegno di suo fratello Paolo, oltre che per merito dell’enorme forza emotiva insita nella sua storia di ragazzo comune, avvezzo a vivere una vita nella quale tutt’oggi qualsiasi ragazzo e cittadino sano può rispecchiarsi, oltre che per la lealtà e la servile onestà che hanno contraddistinto il suo lavoro, “la sua missione” di “cronista scalzo”, più abile a percorrere le strade dell’emarginazione e del degrado per raccogliere urla inascoltate di dolore, ingiustizia e povertà, piuttosto che strizzare l’occhio ai colletti bianchi.
Giancarlo Siani, da oggi, è un monito che carica di ulteriore e ben più onerosa responsabilità l’operato del Consiglio Regionale della Campania.
Non a caso, la targa è stata affissa in un punto dal quale può essere visibile a tutti, a prescindere dal posto fisico e dal ruolo istituzionale che si occupa in quella sede, nella società e su scala istituzionale. Affinché a quelle coscienze sia ben chiaro in che modo si lavora nel segno della legalità e del rispetto dei valori sani, nel segno dei quali vale sempre la pena di vivere ed agire, nel nome dei quali, però, non si dovrebbe mai morire.