La cosiddetta “terra dei fuochi” è diventata una psicosi collettivo-televisiva, sfruttata dall’imprenditoria tosco-emiliano-padana per strappare alla Campania una consistente fetta di mercato agro-alimentare e turistico. In realtà è tutta l’Italia ad essere inquinata: la pianura padana soprattutto, e la provincia di Brescia in particolare, sono fra le aree più inquinate d’Europa. Lo dicono i dati e i grafici del Rapporto sulla Qualità dell’aria dell’Agenzia Europea sull’Ambiente. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2368_allegato.pdf
La pianura padana è uno dei territori più compromessi e saturi di sostanze altamente cancerogene, tutte quelle sostanze che la IARC (International Agency for Research on Cancer, l’agenzia che per conto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità studia e classifica agenti e sostanze cancerogene), ha inserito fra i fattori altamente nocivi. I dati gravissimi sulla mortalità in questa zona del Rapporto sulla Qualità dell’aria dell’Agenzia Europea sull’Ambiente non lasciano dubbi.
Eppure (ma con una logica commerciale ben precisa) sia da parte della Rai, tv (che dovrebbe essere) pubblica, sia dalle emittenti private nazionali, l’unica inchiesta sulla terra dei fuochi padana fu quella di Presa Diretta del 10 febbraio 2014. Il tutto, però, è stato fatto cadere il più rapidamente possibile nel più assoluto silenzio.
Nella trasmissione di Riccardo Iacona, infatti, l’inchiesta svelava che «sono state trovate altre 6 discariche abusive lungo binari Alta Velocità Milano Torino. Per i trafficanti di rifiuti il mercato del nord è molto più importante di quello del sud. Per rendersi conto quanto importante sia mercato nord rifiuti basta guardare dall’alto Lombardia. Da Milano a Brescia decine di discariche solo nel comune di Montichiari in provincia di Brescia ci sono discariche per 15 milioni di metri cubi per rifiuti speciali. A Montichiari (Brescia) in un km² ci sono circa 8 milioni di metri cubi di rifiuti. Non esiste un caso simile nel mondo» e ancora «In Liguria, a La Spezia per raccontare “il golfo dei veleni”, crocevia del traffico dei rifiuti fra nord e sud del paese. In Lombardia, fra cave, discariche autorizzate e abusive, tra amianto e rifiuti industriali pericolosi, per filmare le nuove frontiere dei traffici illeciti di rifiuti. Le storie di chi deve convivere con un territorio dove l’acqua, il suolo e persino l’aria sono inquinati e la salute è compromessa» (citazione dalla pagina ufficiale della trasmissione).
Recentemente Rai e Mediaset stanno ripropinando la questione terra dei fuochi casertana, e soprattutto, a senso unico.
Prova estremamente significativa del fatto che si cerchi di dare una “spintarella” all’acquisto verso l’agro alimentare e il turismo tosco-emiliano-padano è un servizio andato in onda addirittura sul TG1: fu trasmesso sul principale TG nazionale un servizio già andato sul TG2 sulle terre inquinate d’Italia, da nord a sud, ebbene il TG1 mandò quello stesso servizio, ma tagliò subdolamente proprio la parte che citava le terre inquinate dell’area toscana-emiliano-padana.
Il tutto sulla pelle e sulla salute di tutti i cittadini italiani del sud e del nord, trattati al pari di cavie e di carne da macello, che non devono far altro che CREDERE, UBBIDIRE, CONSUMARE.
E crepare, in silenzio.
Come volevasi dimostrare