Eugenio De Marco Tura, carrozziere sessantenne trovato senza vita ieri sera nella sua abitazione in Piazza D’Aiello, nel Rione Fornelle, nel centro storico di Salerno, è stato ucciso dal fidanzato della figlia.
Una tragedia che ha sconvolto il centro cittadino destando comprensibile sconcerto tra i residenti del centro di Salerno.
Al culmine dell’ennesima lite, Luca Gentile, 21 anni, che lavora per una ditta di traslochi, ha ucciso il suocero. Il giovane ha confessato il delitto agli inquirenti.
È stata proprio lei, l’oggetto della disputa, a ritrovare il cadavere del padre. Nel tardo pomeriggio di ieri, Daniela, figlia 23enne della vittima, ha allertato il 112, vedendo le luci di casa accese, ma non riuscendo a mettersi in contatto con il padre, neanche telefonicamente.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno trovato l’uomo a terra privo di vita, vicino alla porta di ingresso del soggiorno. La scarsa presenza di sangue vicino al cadavere, in un primo momento, aveva fatto ipotizzare che l’uomo fosse morto in seguito ad un improvviso malore che lo aveva fatto cadere facendogli battere il capo sullo stipite della porta del soggiorno. Poi, l’analisi esterna del cadavere da parte del medico legale ha evidenziato una causa profonde ferite da taglio, al torace e sul dorso.
Una volta accertato dagli investigatori il reale motivo del decesso, il giovane assassino ha avuto un malore tanto da ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale. Sottoposto ad interrogatorio, il ragazzo non ha convinto gli inquirenti in merito alla versione fornita per legittimare la sua presenza durante la giornata in casa della vittima, sui suoi abiti, inoltre, sono state rilevate evidenti tracce di sangue, compatibili con il delitto. Poco dopo il 21enne ha confessato l’omicidio confermando la ricostruzione dei fatti secondo la quale si era recato a casa della vittima e, al termine dell’ennesima discussione, aveva colpito l ‘uomo mortalmente al torace e alla schiena con dovuta fendenti. Il coltello, il che aveva portato da casa, è stato poi gettato dal giovane nel fiume. I movente fornito dal giovane è da ricondurre a forti contrasti personali e caratteriali sorti da tempo con la vittima.
Un amore molto forte, seppur nato da poco, quello che legava i due giovani.
Luca Gentile era pronto a tutto pur di non perdere la sua Daniela, già madre di un bambino nato da una precedente relazione. Anche ad infliggere cinque fendenti al padre. Luca ha riferito ai militari dell’arma che il suocero lo avrebbe minacciato con un coltello e lui, per reagire gli avrebbe dato un calcio. Il coltello sarebbe caduto e lui lo avrebbe aggredito con dei fendenti. Ha ucciso per legittima difesa: questo emerge dal racconto del 21enne ora in carcere a Fuorni.