Alessandro Piva, regista campano già autore de La Capa Gira, Mio cognato e Henry, con il film Milionari,in uscita l’11 febbraio, racconta la faida di camorra che fra gli anni ’80 e ’90 insanguinò i quartieri di Secondigliano, Scampia e l’area nord di Napoli.
Quella di Milionari è una storia di camorra, ispirata a una realmente accaduta: quella del boss Paolo di Lauro, raccontata nell’omonimo libro pubblicato da Mondadori e scritto da Giacomo Gensini e dal pubblico ministero Luigi Alberto Cannavale, che alla fine degli anni ’90 era titolare delle inchieste che smantellarono il clan di Secondigliano guidato da Di Lauro, alias Ciruzzo o’milionario,che gestiva il traffico di droghe e appalti per la ricostruzione post-terremoto.
Di Milionari si erano perse le tracce dopo l’ottobre del 2014 quando il film di Alessandro Piva fu presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma a causa di diversi intoppi economici occorsi alla produzione.Dopo 18 mesi arriva finalmente nelle sale,distribuito in 50 copie, da Europictures in associazione con Seminal Film.
Il film narra, nel corso di trent’anni, l’ascesa e la caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di Marcello alias Alendelòn (collaboratore di giustizia, interpretato da Francesco Scianna) e della sua famiglia. Oltre Alendelòn, tra gli altri interpreti, la moglie Rosaria, (Valentina Lodovini),Gennaro (Carmine Recano) fratello di Marcello, Babba’ (Francesco Di Leva), il boss Don Carmine (Gianfranco Gallo) e il crudele O’Piragna, interpretato da Salvatore Striano, ex detenuto che ha debuttato come attore nel film Gomorra di Matteo Garrone .
Raccontando la storia di un collaboratore di giustizia, e di un uomo che ha pagato un prezzo per i suoi errori, Milionari, sostiene Piva “non corre i rischi di spettacolarizzazione della scena criminale, dell’agiografia della camorra. Tanto che faremo un convegno con il sindaco, il ministro Orlando e il magistrato che ha scritto il libro, in un luogo simbolo come Scampia, e poi faremo dei tour nelle scuole per parlare di legalità.”