Purtroppo siamo sempre più spesso abituati a storie di violenza: storie di maltrattamenti, abusi pubblici o privati, minacce e omicidi che troppo spesso vengono derubricate attraverso stereotipi e luoghi comuni, classificate ripetutamente come raptus, gelosia, amore malato. Storie che talvolta vengono distorte al punto tale da trasformare l’uomo, responsabile della violenza, nella vittima della situazione, e la donna in colei che in qualche modo ‘se l’è cercata’.
La vicenda stavolta riguarda un 41enne di Pozzuoli, arrestato dai carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Radiomobile per aver picchiato la moglie incinta. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
I carabinieri del nucleo Radiomobile del comune flegreo sono intervenuti in seguito alla telefonata al 112 che segnalava una probabile aggressione nei confronti di una donna incinta. Una volta giunti sul posto i militari dell’Arma hanno bloccato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, che ha tentato la fuga aggredendo i carabinieri con in mano un coltello da cucina.
Portato in caserma, al termine delle formalità di rito, è stato condotto al carcere di Poggioreale. I militari hanno ricostruito che le violenze alla moglie e agli altri familiari andavano avanti già da tempo.
Questa l’ennesima vicenda di violenza domestica, nonché lo stesso quadro che viene troppo spesso presentato dai Media, in riferimento al fenomeno del femminicidio. Ciò che non viene recepito però, è proprio il fatto che un primo passo per combattere questo fenomeno, sarebbe cambiare la cultura della società, e i media, così come le istituzioni e le forze dell’ordine, in questo hanno una grande responsabilità: basti pensare che il delitto d’onore è stato abrogato in Italia nel 1981, ma, inutile nasconderlo, è ancora insito nel modo in cui osserviamo la realtà.