Il più celebre ed utilizzato dei social network molto spesso si rivela un’arma a doppio taglio, capace di proporre scenari impensabili e che si discostano profondamente dall’intento ben più ingenuo a base di mera interazione virtuale.
Ovviamente parliamo di Facebook, il social sempre più in voga tra il popolo virtuale che consente l’immediata e vasta diffusione di contenuti e quest’aspetto non sempre viene sfruttato in buona fede.
Lo ha imparato a sue spese una 22enne, perseguitata per mesi dall’ex fidanzato. Un’escalation di minacce e percosse, sfociate, poi, proprio nella pubblicazione sul noto social network di una foto di lei senza veli. Una vicenda di stalking che ha avuto come epilogo l’arresto, su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, del 32enne presunto stalker, che ha già precedenti di polizia.
L’uomo era già stato arrestato il 30 dicembre scorso dopo aver aggredito e minacciato di morte la 22enne ex fidanzata. Pochi giorni prima, la sera di Natale, il 32enne aveva malmenato la ragazza, nonostante fosse in stato di gravidanza, facendola finire in ospedale con contusioni su tutto il corpo e ferite da taglio. Le persecuzioni, è emerso, sono andate avanti per almeno tre mesi.
Analogo destino per un 68enne albanese che da circa due anni aveva costretto una 14enne a inviare tramite Facebook video erotici realizzati con la webcam.
In seguito al rifiuto della ragazza a continuare a produrre e inviare filmati, aveva pubblicato alcuni cortometraggi erotici rendendoli visibili ad amici e parenti.
Così, l’uomo ricercato in campo internazionale, è stato arrestato ieri all’aeroporto di Fiumicino dalla polizia insieme allo Scip della Direzione centrale della polizia criminale. L’uomo era colpito da un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Procura di Salerno, dal gip di Salerno per violenza sessuale aggravata, divulgazione di materiale pedopornografico, accesso abusivo a sistema informatico, sostituzione di persona e atti persecutori in danno di minore. È stata la mamma della vittima a denunciare alla polizia l’accaduto. Le indagini hanno permesso agli uomini della polizia postale di Salerno di individuare in Albania il 68enne, che è stato arrestato ed estradato in Italia grazie alla cooperazione delle autorità albanesi.
Due brutte vicende che fungono da perentorio campanello d’allarme circa “gli effetti collaterali” dei social network.