Scampia: momenti di paura nella Vela Celeste di Scampia, dove un assistente capo della polizia di stato ha rischiato la vita durante un controllo, quando la passerella di un ballatoio, che conduce ad un’abitazione al primo piano, è crollata.
E’ accaduto nel pomeriggio del 28 gennaio. Nello specifico, un agente di polizia stava raggiungendo la casa di un uomo sottoposto agli arresti domiciliari per un controllo. Stava prendendo i relativi documenti, quando è avvenuto il cedimento che ha causato il ferimento dell’assistente capo del locale commissariato di polizia.
Merito della prontezza dell’agente se questa volta si è solo sfiorata la tragedia; il poliziotto, infatti, è riuscito con uno strattone a mettere in salvo il detenuto e se stesso, riportando soltanto lievi ferite. Sul posto sono subito intervenuti gli agenti del commissariato di viale della Resistenza e una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di via Labriola.
Immediate le reazioni sulla vicenda «Siamo in attesa dell’intervento di Napoli Servizi e degli uffici competenti del Comune di Napoli, che hanno evidenti responsabilità nella totale carenza di manutenzione di questi fabbricati, dove l’incolumità dei residenti ogni giorno è messa a rischio – ha dichiarato l’assessore al Patrimonio della VIII municipalità Claudio Ferrara – Pertanto occorre riparare il ballatoio al più presto possibile per scongiurare lo sgombero».
Fortunatamente questa volta non ci sono stati feriti. In ogni caso, questo incidente fa tornare alla ribalta la questione delle periferie nel napoletano che spesso vivono in uno stato di totale incuria e abbandono. Il presidente della Municipalità, Angelo Pisani è intervenuto a tal proposito con un comunicato stampa, nel quale ha richiesto una maggiore presenza del Comune anche nelle periferie, ribadendo che circa 600 persone rischiano la vita ogni giorno.
Aggiungendo poi: “Abbiamo segnalato più volte l’inidoneità abitativa delle strutture, ci sono centinaia di bambini che vivono a contatto con amianto, con rifiuti mai rimossi e in condizioni igieniche precarie. Manca un impianto elettrico a norma, manca un impianto idrico e non esiste alcun impianto di riscaldamento. È vergognoso lasciar vivere circa 600 cittadini napoletani in queste condizioni”.