Grande affluenza e curiosità per il primo di quattro appuntamenti sulla fotografia dal titolo “FOTOGRAFIA parliamone” questo pomeriggio al PAN, Palazzo delle Arti Napoli di Via dei Mille.
Hanno aperto il dibattito gli organizzatori dell’evento Francesco Soranno, il presidente di Flegrea Photo associazione e Chiara Reale, Project Manager di RACNA magazine, che hanno introdotto il tema della giornata ovvero “IL SENSO DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA” per poi lasciare la parola ai veri protagonisti della discussione, i quattro docenti dell’Accademia di Belle Arti Napoli Fabio Donato, Aniello Barone, Oreste Lanzetta e Mario Laporta.
La variegata composizione dei relatori come si poteva prevedere ha dato luogo ad un vivace confronto che alla fine, anche per il poco tempo a disposizione, è riuscito solo in parte a sviscerare tutti i punti che almeno da programma si sarebbero potuti affrontare ma sicuramente ha toccato tutti gli aspetti più interessanti.
Sarebbe veramente difficile se non impossibile riuscire a sintetizzare tutti gli interventi ma sicuramente può essere interessante sottolineare alcuni spunti di rilievo principalmente negli interventi di apertura. Il primo ad intervenire è stato Fabio Donato che ha sintetizzato la fotografia come pensiero, il pensiero del fotografo che assiste ad un evento e la sua capacità di rendere universale quel momento. Oreste Lanzetta ha posto l’attenzione sui media che hanno il potere di veicolare le informazioni e principalmente sull’invasione attuale di immagini che senza un pensiero e senza dei riferimenti di lettura della realtà rischiano di perdere di significato. Aniello Barone ha invece cercato di tracciare delle coordinate per riuscire ad orientarsi nella discussione dal momento che la stessa definizione di fotografia è da ritenersi in continuo mutamento, e più che inquadrare in senso generale la fotografia è opportuno analizzare i vari momenti storici come dei blocchi a sè stanti e difficilmente sovrapponibili. Mario Laporta ha cercato di dare un contributo principalmente dal suo punto di vista di reporter per la forza che tutt’oggi la fotografia riesce ad avere raccontando/irrompendo nella società e nella storia. Mario Laporta ha anche posto l’attenzione sul futuro della fotografia che senza contenuti perde di significato e di interesse, “se una foto è un cazzotto nell’occhio allora vuol dire che funziona” sono le parole chiare e dirette che Mario ha rivolto ad una platea di giovani studenti, amatori, giornalisti e professionisti di tutte le età.
La discussione è poi proseguita affrontando diversi aspetti: il rischio della strumentalizzazione come propaganda, la direzione data dal mercato e dai nuovi media, le interpretazioni che diverse culture possono avere della stessa fotografia e lo sforzo di internazionalizzare il linguaggio della fotografia, l’annoso interrogativo e dilemma tra oggettività e soggettività della rappresentazione della realtà. E’ chiaro che risulta impossibile una sintesi e un punto di vista univoco sul senso della fotografia e la sua capacità di rappresentare oggettivamente o soggettivamente la realtà, assistere ad una discussione che non riusciva a trovare dei punti fermi tra persone e professionisti di considerevole esperienza e coscienza rappresenta in modo lampante la contraddizione e l’ambiguità stessa della fotografia che sono allo stesso tempo la sua enorme forza.
Appuntamento quindi al prossimo incontro, mercoledì 3 Febbraio 2016 alle ore 17:30 per discutere dell’etica della fotografia: Gli avvenimenti viaggiano oggi in tempo reale attraverso i media contemporanei, televisione e web, l’informazione è un diritto inalienabile ma sempre più spesso diviene anche business e speculazione, utilizzando immagini diffuse con il prevalente intento di stupire a tutti i costi, con inaccettabili violazioni della privacy e distorte finalità di spettacolarizzazione della vita della gente.