Due performance che difficilmente gli spettatori del Teatro Italia potranno dimenticare. La musica di Enzo Avitabile, nel suo Sacro Sud 2.0, evento gratuito e patrocinato dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania, dall’Ente provinciale del Turismo di Napoli e dal Comune di Acerra, ha letteralmente mandato in visibilio i presenti. L’artista di Marianella, che ormai da diversi anni percorre la strada della riscoperta del patrimonio musicale antico del territorio campano, attualizzandone contenuti e linguaggio e integrandolo con sue composizioni originali, ha offerto una spettacolo di altissimo contenuto qualitativo. La sua scaletta è stata percorsa ricorrendo alla musica sacra popolare, come i canti devozionali (o “canti randagi”, come li definisce il musicista) e gli adattamenti delle opere di Sant’Alfonso Maria De’ Liguori. Sul palco, oltre a Luigi Di Fenza alla chitarra acustica e il fratello Carlo Avitabile ai tamburi, era presente il coro polifonico Canticum Novum diretto dal Maestro Terracciano. Il punto di massima emozione e coinvolgimento con il pubblico si è avuto quando Avitabile, quasi a margine del concerto, ha invitato i presenti ad alzarsi in piedi per intonare la canzone “Terra mia”, canzone contenuta nell’album di esordio dell’amico fraterno Pino Daniele, in cui Avitabile ha preso parte come strumentista.
“Ringrazio calorosamente il pubblico di Acerra- ha commentato l’artista dal palco- per la straordinaria accoglienza che mi ha riservato. Negli ultimi anni sono venuto spesso ad esibirmi nella vostra città, ma mai in questo Teatro, che rappresenta il vero fiore all’occhiello di questa città che sta diventando un comune capostipite in fatto di cultura e produttività. Acerra è una città che brilla di luce propria perché ha delle eccellenze straordinarie che gli altri comuni non possono vantare e mi fa piacere che gli acerrani, grazie anche all’azione dell’amministrazione comunale, si stanno riappropriando delle loro origini”.
Alla serata inaugurare era presente anche il Sindaco Raffaele Lettieri: “Due serate davvero straordinarie, di altissimo valore culturale e perché no, la fusione dei generi musicali ci fa dire anche di alto valore sociale. In questa occasione abbiamo assistito anche alla proiezione di film “Primitivamente” di Giuseppe Nuzzo, interamente finanziato e prodotto dal Comune di Acerra e dalla Regione Campania. Tra i contenuti di particolare emozione anche la testimonianza del compianto Prof. Aniello Montano, che da poco ci ha lasciato. Una dimostrazione concreta, palpabile, emozionante che questi lavori di grande valore culturale dureranno per sempre e daranno la possibilità a tutti e, in particolare alle future generazioni, di ascoltare, oltre il tempo e gli spazi, testimonianze e personaggi così importanti. Inoltre vorrei fare i complimenti ai gestori del Teatro Italia e a tutto lo staff per la perfetta organizzazione dell’evento”.
Alla seconda serata ha preso posto in sala anche il Vescovo di Acerra, Antonio Di Donna: «Raccontare la fede dei Padri attraverso le devozioni del popolo», definite da Enzo Avitabile vere e proprie «confidenze» con il Signore. Di Donna ha perciò richiamato l’«incanto» della produzione artistica di Avitabile, nel «portare in musica la capacità di coniugare fede e sentimenti popolari» propria del santo. «O sang, e criatur, a Maronn». Di Donna ha individuato in questi tre aspetti della devozione popolare i «baluardi» per «conservare e rinnovare la nostra fede e la nostra cultura, per salvarci e non omologarci a quella egemone». Tra «le eccellenze per riscattare Acerra», il vescovo ha individuato «la nostra tradizione musicale», sottolineando ancora una volta il ruolo importante del Teatro Italia, al servizio della promozione culturale in città.