“Più te ne sei andato più ti sento vicino…”
Con questa semplice quanto malinconica “barra” si potrebbe celebrare Primo Brown, il rapper romano scomparso nella notte tra il 31 dicembre 2015 ed il 1° gennaio 2016. Non basterebbe un articolo giornalistico o uno speciale televisivo per ricordare la figura di uno dei rapper più esplosivi che l’Italia abbia mai avuto.
Primo, all’anagrafe David Belardi, era uno dei membri dello storico gruppo Cor Veleno, assieme a Grandi Numeri e a DJ Squarta. Faceva parte di quella realtà underground seguente l’affermazione dei mitici Colle der Fomento, Piotta ed Ice One, ma con la stessa voglia di dominio che aveva contraddistinto questi ultimi.
Nei suoi testi si può leggere di tutto, dalla politica alla cronaca di strada, passando per le esperienze personali, mai espresse con toni banali o costruiti solo per inscenare finte problematiche o disagi inesistenti. È possibile ascoltare la tenacia aggressiva del guerriero in tempi di guerra e la vena nostalgica del soldato in riflessione durante i periodi di sconforto.
Primo era un combattente.
E lo è stato fino all’ultimo.
Ha combattuto a lungo contro una malattia che lo teneva costantemente in scacco da più di un anno, ma che non era ancora riuscita a fare breccia tra le sue difese.
Difese che, purtroppo, in un attimo di tregua, non sono riuscite a resistere per l’ennesima volta ai ripetuti attacchi di questo male.
La scena rap italiana è stata colta da non poca commozione, con gli artisti tutti intenti a ricordare e commemorare uno dei maggiori esponenti di questo genere musicale. Le note di tristezza hanno unito la penisola in egual misura; hanno espresso, infatti, il proprio cordoglio in molti: dalla scena romana tutta a Fabri Fibra, dai Club Dogo a Nitro, da Pula+ a Salmo, continuando così per ogni artista o semplicemente appassionato che ha avuto modo di ascoltare qualche brano o collaborazione di un lottatore come Primo.
Personalmente ci tengo a ricordare Primo con la seguente strofa:
“E mio padre è contento
Perché quando suono fuori lui, lui ne è fiero dentro, dai
Digli a mamma che può stare tranquilla
Che anche se sto via io riesco sempre a sentirla
Lungo la mia via c’è una stella che brilla…”
Che la terra ti sia lieve.